11 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Le parole del silenzio


Eleonora Colombani, Pietro Pifferi

Liceo Ariosto - Ferrara

“Ci pensi mai al fatto che i tuoi genitori moriranno?”

“Li mortacci tua”

Michele Rech, in arte Zerocalcare, nel suo ultimo fumetto “Quando muori resta con me” (Bao Publishing), sul quale ha dialogato con il direttore editoriale Michele Foschini all’Auditorium del SalTo sabato 11 maggio 2024, ha voluto raccontare al pubblico la sua idea di espressione senza dialogo diretto.

Ma di cosa si tratta? Quando le parole mancano, anche tra familiari, spesso la forma per esternare le proprie emozioni è il disegno, come nel caso di Zerocalcare. Infatti, dal rapporto molto riservato con il padre è riuscito a trarre un fumetto, tanto divertente quanto realistico. Il fumettista non vuole narrare solo gli aspetti positivi della vita, ma vuole raccontarsi interamente ai suoi lettori. E così, attraverso il suo amato armadillo, in questa graphic novel scava nel suo profondo, alla ricerca di tutti i “non detti”, perché, come dice lui stesso, è necessario saper parlare anche di tutto ciò di cui ci si vergogna.

Quando in una famiglia si trova un genitore  di poche parole, come accade all’autore, l’altro deve tentare di mediare tra un figlio troppo giovane per capire e un padre troppo riservato per raccontare di sé, spiegando al più piccolo che anche nei piccoli gesti, come un aiuto nel montare una mensola o un mobile, si può nascondere moltissimo affetto, nonostante non si sentano pronunciare parole d’amore.

Il silenzio sembra essere così la comfort zone di Zerocalcare, una dimensione di cui ha bisogno e nella quale trova l’ispirazione, ma soprattutto se stesso.

“Quando sono con una persona silenziosa, è come se fossi obbligato a parlare… per questo mi piace la solitudine.

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