Pordenone, Convento San Francesco – Giovedì 20 Marzo 2025
In questa serata del festival di Dedica 2025 si è potuto assistere alla presentazione della nuova edizione italiana, successiva alla prima del 2010, del libro di Kader Abdolah, “Il messaggero”, con la sua presenza e quella di Alessandra Iadicicco, giornalista e traduttrice.
Questo romanzo accattivante e al tempo stesso raffinato, tramite il personaggio di Zayd, illustra la vita di Maometto, intrecciando storia e immaginazione con l’intento di raccontare la complessità religiosa e l’effetto della dipendenza dal potere.
Come si può leggere nel romanzo e come viene sottolineato da Kader durante l’incontro, Maometto aspirava a cambiare la società, che considerava fallimentare, tramite l’uso della parola di Allah. Infatti, lui si riteneva “un nessuno” che aveva ricevuto tutto da Allah, che Kader Abdolah ha interpretato come un messaggero (da cui possiamo intuire il motivo del titolo del romanzo).
La figura di Zayd è centrale nel racconto della storia non solo in quanto figlio adottivo di Maometto, ma anche perché è colui che si occupa di raccontare chi è stato suo padre e cosa ha fatto. La narrazione avverrà dopo la sua morte e verrà denominata “Il Corano”, celebre testo arabo che è stato letto e studiato per anni dall’autore per la realizzazione del suo romanzo.
È stato chiesto a Kader durante l’incontro quali fossero le fonti per la scrittura del libro e, oltre al Corano, lui prese ispirazione da “Mein Kampf”. Scelta non casuale, in quanto narra di un individuo con ampio potere, il cui intento è quello di cambiare il mondo, ma che, preso il sopravvento, invece di migliorarne le sorti, lo distrugge. Kader con questo vuole mettere in allerta l’Europa, per rendere consapevoli i suoi lettori degli effetti che l’eccessiva ricerca del potere può comportare, sia negativi, come nel caso di Hitler, sia positivi, come nel caso dell’incredibile figura di Maometto.
“Tramite la narrazione si può cambiare la società”, Kader Abdolah.
Cindy Brieda, Liceo Michelangelo Grigoletti, Pordenone
