Cronache, Internazionale Ferrara 2022

Viaggio nella vita di una lettrice compulsiva


Sara Ghelfi, Whitney Mbalisike, Diana Yonas e Giulia Cocchi - Liceo Ariosto - Ferrara


Nella giornata di venerdì 30 settembre, presso l’imbarcadero del Castello Estense, nell’ambito del Festival di Internazionale 2022, Daria Bignardi, giornalista, conduttrice televisiva e scrittrice di Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici, ha dialogato con gli studenti del Liceo L. Ariosto di Ferrara, iscritti al progetto Galeotto fu il Libro.

L’incontro si è aperto con una breve drammatizzazione con cui due studenti hanno presentato il libro e l’autrice al pubblico. Tra le battute, i ragazzi hanno stimolato i presenti alla lettura del romanzo, poiché esso non è una semplice autobiografia, ma una storia di formazione personale e di riflessioni che dimostrano il potere della letteratura, capace di raccontare anche la nostra storia.

«Terribile cosa l’amore se la sua vena non si effonde pura e libera da cuore a cuore»: l’autrice ricorda queste parole di Pearl S. Buck, perché, come lei ci ha confidato, a volte ci sembra che una frase o il passo di un libro sia fatto su misura per noi e la stessa impressione le è venuta a suo tempo leggendo questa frase che non ha mai più dimenticato.

L’autrice affronta con i ragazzi anche il tema dell’ansia, la stessa che le ha condizionato l’adolescenza, poiché la madre non le permetteva di fare le cose che facevano i suoi coetanei per il timore che le accadesse qualcosa. La scrittrice dice che iniziando a dare un nome a tale condizione, a darsi del tempo per farla passare ed a distrarsi facendo altro, ha imparato a conviverci. Questa consapevolezza ha ispirato un suo romanzo che ha voluto intitolare Storia della mia ansia, e da quando l’ha scritto sostiene di essere molto meno ansiosa.

A metà incontro tre ragazze hanno fatto il loro ingresso sul palco e hanno presentato al pubblico i tre libri che, per primi, hanno “rovinato la vita” all’ospite, ma sono stati determinanti per la formazione del suo pensiero e la sua visione del mondo.

I romanzi in questione sono Il demone meschino, La foresta della notte e Così parlò Zarathustra. l’autrice ha affermato che non si sentirebbe di consigliarne la lettura, poiché  per ogni lettura c’è un’età giusta e ora che è adulta non trova più questi romanzi così avvincenti.

Daria Bignardi ha parlato anche di Ferrara, la città che ha ospitato l’incontro e in cui è nata e cresciuta. Ci ha confidato che si è resa conto del senso di appartenenza nei confronti di questo luogo solo dopo il terremoto del 2012 e che, come ha detto, “mi sono accorta che i luoghi e la natura, come le persone, non sono eterni”. 

Durante l’incontro l’autrice ha mantenuto un rapporto molto empatico con gli studenti e il pubblico, e alla fine, come ricordo, ha voluto fare un selfie con i ragazzi del suo liceo. I ragazzi sperano che la scrittrice possa tornare nuovamente nella sua città natale, per rivivere questa magica esperienza.

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