Cronache, Salone del Libro 2022

Vanessa Nakate, il suo grido per l’emergenza climatica in Africa


Viola Andrea Cesale, Gaia Cappelli, Redazione Liceo Alfieri


L’Africa esiste, il cambiamento climatico in Africa esiste e la voce di Vanessa Nakate, per quanto delicata, si fa sentire anche a chilometri di distanza. La giovane attivista, nata e tutt’oggi residente a Kampala, in Uganda, nel 2019 è riuscita a portare per la prima volta il movimento Fridays For Future nel suo paese, nonostante gli ostacoli di genere, di nazionalità e di indifferenza. In poco tempo si è fatta spazio nel mondo dell’attivismo e, anche grazie all’amicizia con Greta Thunberg, è riuscita a ottenere una risonanza internazionale. Oggi, 20 maggio, ha presentato il suo nuovo libro “Aprite gli occhi: la mia lotta per dare una voce alla crisi climatica”, edito da Feltrinelli. Il messaggio che ci ha voluto trasmettere durante la sua conferenze è che la crisi climatica è anche una crisi migratoria, economica e di genere e la lotta ambientale non si limita alle statistiche e ai numeri, ma deve essere una lotta sociale. Per arrivare alla giustizia climatica non possiamo ignorare le storie di coloro che subiscono le peggiori conseguenze dell’inquinamento sulla loro pelle e non hanno gli stessi privilegi di noi occidentali. Abbiamo il dovere di fare un passo indietro e lasciare loro la parola, perché solo così potremmo avere una visione più completa di questa crisi. Per esempio, noi non avevamo pensato che fenomeni come il traffico di spose bambine e l’abbandono scolastico delle più giovani fossero collegati al cambiamento climatico, invece è così: le famiglie impoverite dalla desertificazione e della mancanza di risorse idriche sono spinte a prendere decisioni estreme. Vanessa ha voluto ribadire come tutto sia collegato e come l’istruzione delle donne sia essenziale: esse infatti non possono frequentare la scuola se devono andare a prendere l’acqua a 10 km di distanza, e la sensibilizzazione sul clima, d’altra parte, non può partire che dalle scuole. Dobbiamo “aprire gli occhi” e renderci conto che, quando si parla di lotta ambientalista, si parla di vivere in un mondo più attento, più sensibile, meno dominato dal potere e dalla fame di soldi, ma dominato invece dalla cura per le persone e dell’uguaglianza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *