L’inno Donna vita libertà riassume e racchiude perfettamente l’incontro, svoltosi il 2 Ottobre nell’ambito del Festival Internazionale a Ferrara 2022, che ha accolto le voci dei cittadini iraniani Mohammad Tolouei, scrittore e drammaturgo, Bita Malakuti, scrittrice e poetessa che ora vive a Praga e Mozhde Nourmohammadi, regista e fotografa che oggi abita in Spagna accompagnate anche da quella del moderatore Giacomo Longhi.
La giovane Hadith Najafi tra meno di un mese avrebbe compiuto 24 anni, ma è stata colpita con sei proiettili al viso e al collo dalla polizia morale iraniana. In sua memoria Tolouei ha preso la parola aggiungendo poi come sia un suo sogno poter vedere una donna a Teheran camminare libera per la strada da sola e senza velo. Giacomo Longhi ha poi chiesto agli artisti se secondo loro l’arte possa aiutare a realizzare quella speranza ottenendo una risposta positiva in quanto “la notizia vola via con il vento, rimarrà solo ciò che la letteratura rende immortale”.
Altri spunti di riflessione sono emersi dalla richiesta di indicare le differenze, in caso ci siano tra essere un iraniano che fa cultura dal proprio Paese ed essere un intellettuale della stessa nazionalità ma che lavora dall’estero. I tre hanno individuato come elemento che rende diverse le due situazioni e quindi come problema principale la censura, la quale obbliga gli artisti a far prevalere, tenendo ben presente il contesto in cui operano, l’identità di iraniano su quella di intellettuale.
Le domande dal pubblico hanno sollevato le questioni della legittimità di compiere violenza contro le donne da parte degli uomini e delle reazioni delle loro madri, sorelle o figlie a questi atti brutali. Come risposta è stato detto che i primi sono tutelati e agiscono in nome di leggi modellate sull’interpretazione della Shariʿah che giustifica i soprusi sulle donne.
Infine all’ultimo intervento di un amante della cultura iraniana, che si interrogava sul perché quando aveva visitato il Paese non avesse trovato quello raccontato dai telegiornali e da tutti in tempi recenti, ha risposto con voce addolorata e turbata Bita Malakuti affermando che i mass media raccontano soprattutto le angherie. Ha concluso aggiungendo che lei stessa è figlia di una madre attivista e perciò ritiene sue figlie tutte le giovani che adesso stanno scendendo in piazza per rivendicare i propri diritti.