Cronache, Internazionale Ferrara 2023

Tra passato e presente: la (trascurata) storia di un’occupazione


Anna Carrà e Viviana Perelli

Liceo Ludovico Ariosto - Ferrara

Tra i numerosi conflitti ancora in atto nel mondo, uno dei più sottovalutati riguarda la condizione della Palestina, occupata dall’esercito israeliano.

A parlarne al festival di Internazionale è stata Amira Hass, giornalista e scrittrice israeliana residente in Cisgiordania, che ha tenuto una conferenza al Teatro Comunale di Ferrara venerdì 29 settembre. 

Durante l’evento, l’oratrice ha espresso con forza la rabbia e la frustrazione causate da questa tragica situazione che si protrae ormai da decenni,  raccontando in modo diretto e autentico come i cittadini palestinesi siano emarginati nella loro stessa terra.

Con le parole “settler colonialism”, la Hass ha descritto la realtà della Palestina: un’immigrazione di massa ha portato il popolo occupante a sottomettere i nativi tramite mezzi atroci e disumani, dalla violenza dei genocidi all’emigrazione forzata, fino all’esclusione da qualsiasi istituzione civile.

Come prova dell’invisibilità dei Palestinesi, la giornalista ha portato l’esempio dei cartelli stradali: ha raccontato infatti che, malgrado la maggioranza della popolazione sia araba, un gran numero di cartelli presenta unicamente scritte in ebraico.

Come se non bastasse, gli abitanti arabi non vengono presi in considerazione all’interno delle indagini statistiche e demografiche, venendo privati dei loro diritti di cittadini.

Un’illusione di pace era stata data dagli accordi di Oslo, un patto stipulato nel 1993 che si poneva come obiettivo il ritiro delle forze armate israeliane da Gerusalemme e da alcune aree della Cisgiordania, nonché il riconoscimento dello stato Palestinese entro cinque anni; il progetto si è però arenato nel ’95 senza portare alcuna miglioria ai civili arabi. Quindi, malgrado questa situazione si protragga da ormai troppo tempo, non si intravede una via d’uscita e i governi internazionali non dimostrano alcun interesse ad agire concretamente.

Interrogata sulle sue previsioni riguardo all’avvenire della Palestina, Amira Hass ha affermato che il futuro si prospetta buio; ammette di essere spaventata, tuttavia “la resilienza e la voglia di vivere dei Palestinesi mitigano il mio pessimismo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *