Cronache, Salone del libro 2021

The Anthropocene Reviewed: una recensione di John Green


Ilaria Boules e Alessandra Troiano - Liceo Alfieri di Torino


Nella giornata di apertura, giovedì 14 ottobre, nell’Arena Bookstock al Salone Internazionale del Libro si è tenuta l’intervista di Fabio Geda a John Green sul suo ultimo libro Benvenuti nell’Antropocene, pubblicato nel maggio del 2021. L’Antropocene indica l’era geologica attuale, che sta subendo uno sviluppo rapidissimo, di cui Green analizza tutti gli aspetti riguardanti l’ambito sociale. 

Il libro è connotato da una forte antropologia positiva, sebbene riconosca i limiti dell’essere umano: l’Antropocene non è demonizzato, ma celebrato attraverso una raccolta di recensioni degli aspetti più disparati della quotidianità dell’autore e di ciò che cattura la sua attenzione: tramonti, pitture rupestri, velociraptor, la canzone “You never Walk Alone”, che per lui rappresentano nel modo più concreto il significato di Antropocene e artificialità dell’uomo, seppur non del tutto negativa. 

Si sofferma su aspetti come internet, a cui dà tre stelle, la capacità di meravigliarsi, a cui dà tre stelle e mezzo, e la bevanda Dr Pepper, a cui ne dà quattro: Geda ha evidenziato questa curiosa valutazione, motivata da Green dal fatto che  i voti che lui dà non sono obiettivi e che bisogna in questa valutazione riconoscere la propria soggettività: la nostra esperienza definisce la realtà di cui siamo partecipi e non semplici osservatori, poiché “noi siamo l’universo, siamo fatti di polvere di stelle”. Da queste osservazioni si può cogliere la crescente esigenza di Green di soffermarsi ad analizzare la sua interiorità e non più mondi immaginari: l’autore afferma, infatti, di non iniziare un processo creativo con un’idea chiara in mente, ma di comprendere man mano i suoi pensieri, realizzando che scrivendo non è separato dalla realtà, ma che tutti viviamo le medesime esperienze. Per questo motivo smette di interessarsi alla fiction: perché non sa più come inserirsi nella contemporaneità, optando per un ritorno agli inizi con la recensione di libri. 

I giovani di oggi sono per lui coloro che meglio riescono a comprendere la contemporaneità, cogliendone i problemi e lottando per risolverli: è questo che motiva al meglio la sua speranza per il futuro. Tuttavia i giovani non sono l’unico pubblico di Green, che ha aperto un canale YouTube assieme al fratello Hank e che mira ad una fascia d’età più elevata. Per lo scrittore questo non rappresenta un problema: quando scrive o registra video non pensa al pubblico che deve incontrare, ma a fare ciò che lo diverte. 

Scrive libri puntando all’universalità delle emozioni e non alle specifiche esigenze adolescenziali, a cui si rifà invece per quanto riguarda tematiche che a lui stanno a cuore per esperienza personale come ad esempio la malattia mentale, con la finalità di sensibilizzare i lettori. In libri come Cercando Alaska e Colpa delle Stelle, in particolare, mette in discussione i dogmi del trascendente, che per lui è rappresentato dall’amore che muove tutto, senza rappresentare una minaccia alla sua bellezza.

Da questa conferenza emerge un punto di vista molto innovativo, oggi più trattato di un tempo, rispetto a tematiche quali la psicologia umana e le malattie mentali, l’ambiente e la lotta contro le discriminazioni. 

Dalla reazione del pubblico giovanile presente in sala 5 stelle per Green! 

Ilaria Boules e Alessandra Troiano – Liceo Alfieri di Torino

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