Laboratorio, Oltre la notizia

Tema sulla paghetta


Sveva D'Angelo 3A

Ilaria Alpi - Ladispoli (RM)

In questo testo parlerò dei miei pensieri sul concetto di paghetta, non ho mai ricevuto una paghetta mensile o settimanale, ma mi piacerebbe parlare di un’altra cosa, ovvero i problemi che i nostri genitori potrebbero riscontrare quando voglio concederci una somma di denaro. Il problema che ci si pone non è soltanto “dare o non dare” la paghetta, ma i genitori si chiedono anche che cifra sia giusto dare ai figli e con che frequenza( una volta alla settimana o una volta al mese?). Bisogna anche dire che non sempre i noi giovani la vogliamo: infatti alcuni ragazzi, tra cui proprio io, preferiscono chiedere di volta in volta ai genitori dei soldi per le loro spese. Credo però che la paghetta possa avere un valore educativo, infatti secondo me può essere vista come un modo per dare una responsabilità a noi ragazzi sull’utilizzo del denaro: quando si ha una certa cifra da spendere per una settimana ­ o per un mese ­ e bisogna farla durare, si può imparare ad essere equilibrati nelle proprie spese.

Le spese a cui mi riferisco, però, sono quelle facilmente gestibili da un ragazzo della mia età. Crescendo, si possono far rientrare nella paghetta anche le spese più elevate. Per quanto riguarda la frequenza con cui dare la paghetta, sta comunque al genitore decidere, possibilmente insieme a suo figlio. Una scadenza mensile è forse più difficile da gestire, perché comunque il tempo è più lungo e bisogna imparare a saper “dosare” bene le proprie spese. La paghetta settimanale è forse quella più diffusa, appunto perché, probabilmente, più semplice da amministrare. La cifra da concedere dipende da vari fattori, primo fra tutti l’età del figlio a cui viene data la paghetta.

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