Cronache, Internazionale Ferrara 2022

Prendersi cura di noi stessi, degli altri e dell’ambiente


Roberta Micalizzi, Francesco Vitali


«Io sì, che avrò cura di te»

La canzone La cura di Franco Battiato da cui è tratto questo verso fa da sottofondo all’incontro Armonie possibili, svoltosi il 1° ottobre 2022 nel cortile del Castello estense di Ferrara e organizzato dal Festival di Internazionale.

La filosofa Laura Campanello, il professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna Giovanni Dinelli e lo chef Simone Salvini si sono confrontati sul tema del prendersi cura di se stessi,  degli altri e quindi della Terra partendo dagli spunti di riflessione proposti dalla moderatrice Ilaria Gaspari.

Giovanni Dinelli ha aperto il dibattito facendo riflettere i presenti sull’etimologia del termine cura che risale a una radice indoeuropea ku-kau “osservare, guardare, stare attento”, la stessa da cui deriva anche la parola “cuore”, evidenziando così il forte legame che c’è tra l’avere cura e l’avere a cuore qualcuno, Ha poi preso la parola Simone Salvini, che durante la sua permanenza in India ha approfondito la conoscenza delle sue tradizioni e della sua cucina, concentrandosi soprattutto su quella ayurvedica, secondo la quale l’uomo non è ciò che mangia, come affermava a metà dell’800 il filosofo tedesco Feuerbach, ma piuttosto ciò che digerisce e che riesce a mettere in armonia la tripartita dimensione psicofisica: corpo, mente e spirito. Laura Campanello ha concluso questo primo momento di scambio di opinioni sostenendo che il prendersi cura crea fra le persone una relazione nella quale ognuno di noi desidera qualcuno che si prenda cura di lui e di cui prendersi cura; a sostegno di quanto detto ha ricordato Elsa Morante per la quale la più bella, vera e unica frase d’amore è “Hai mangiato?”.

Gli ospiti hanno infine concordato con la filosofa su come gli esseri umani, per non essere nocivi all’ecosistema, debbano prima riuscire ad essere in armonia con loro stessi, convivendo con le proprie “parti nocive” senza rifuggirle.

L’incontro si è poi concluso lasciando ai presenti un interessante spunto di riflessione: per non nuocere alla Terra dobbiamo rendere il mercato più responsabile e attento all’ambiente compiendo scelte consapevoli: infatti il mercato dipende dalle richieste degli acquirenti, i quali hanno in realtà più possibilità di cambiarlo di un qualsiasi politico che promette di farlo solo in campagna elettorale.

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