L'isola di Arturo 2022, Laboratorio, Un libro tante scuole

Una vita ISOLAta




L’ISOLA DI ARTURO è un romanzo di Elsa Morante, una donna della letteratura italiana tra le più importanti del secondo dopoguerra ed uno dei maggiori esponenti del neorealismo, corrente artistica e letteraria sviluppatasi dopo il 1930, volta a trattare le problematiche della società contemporanea. Il romanzo, pubblicato nel 1957 per Einaudi, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica, vinse il Premio Strega. Il libro appartiene al genere del romanzo di formazione, basato sull’evoluzione del protagonista dall’età infantile a quella adulta. La storia è ambientata nel 1938 a Procida, un’isola del Golfo di Napoli ed è parte dell’arcipelago delle isole Flegree assieme ad Ischia, Nisida e Vivara. Arturo Gerace nasce a Procida nella Casa dei Guaglioni, da Wilhelm Gerace e da madre sconosciuta morta dopo il parto. Il padre un giorno gli presenta e gli porta a casa Nunziata, la sua nuova e giovanissima sposa. Arturo se ne invaghisce inconsapevolmente. Nunziata cerca di instaurare un rapporto con Arturo ma lui rifiuta ogni tentativo di avvicinamento. La situazione si ribalta quando viene alla luce il suo fratellastro Carmine Gerace, il figlio di Nunziatella e del padre. Ora Nunziata si dedica interamente a Carmine e Arturo ne diventa geloso tentando perfino il suicidio. Riuscitosi a salvare, passa la settimana successiva a letto godendosi le premurose attenzioni di Nunziata. Una volta guarito tenta di baciarla ma lei lo scansa e, in seguito, inizia ad evitarlo. Ormai, rifiutato dalla matrigna, Arturo conosce Assunta, una vedova con cui avrà una relazione.Nelle ultime pagine del libro, narrate in modo implicito ed intuitivo, Arturo scopre che suo padre viaggia soltanto per andare a visitare Tonino Stella. Quest’ultimo è un detenuto con cui Wilhelm intrattiene una relazione omosessuale da diversi anni. Arturo decide quindi di lasciare per sempre Procida e di arruolarsi nell’esercito.
A mio modo di vedere questo romanzo, seppur scritto nella prima metà del ‘900, risulta estremamente attuale, forse perché le difficoltà che Arturo ha dovuto affrontare lungo il suo viaggio sono le difficoltà che, ancora oggi, tanti ragazzi trovano nel loro percorso di vita. Tali difficoltà, tuttavia, sono state per Arturo utili perchè gli hanno permesso di crescere e di diventare autonomo e indipendente da tutto e da tutti.

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