Un libro tante scuole

L’isola di Arturo


Gionata Poma Liceo Galileo Galilei Voghera 4Bs


L’isola di Arturo, Gionata Poma.
Questo libro mi ha colpito parecchio in senso positivo per quanto riguarda la storia e i temi che essa affronta, soprattutto se pensiamo che è un libro scritto negli anni ‘50. Non l’ho apprezzato invece per quanto riguarda la narrazione e lo stile di scrittura, lento e molto incentrato sulle descrizioni (forse figlio del suo tempo e non più così moderno).
Ci sono alcuni temi che mi hanno colpito più di altri: ad esempio l’amore tra Arturo e Nunziata, ostacolato dai dogmi sociali. Nonostante non sia esplicitato nella narrazione è evidente che la ragazza ricambi il sentimento di Arturo, però a bloccarla c’è il sacramento del matrimonio col padre del ragazzo. Dal canto suo anche il padre è vittima dei dogmi sociali; era infatti consuetudine sposarsi con una donna e lui aveva dovuto fare ciò nascondendo l’omosessualità e reprimendola per tutta la vita.
L’aspetto del libro che mi ha colpito più di tutti è il percorso che Arturo fa dall’infanzia all’adolescenza. Mi ha portato a portare compassione per questo ragazzo, perché gonfia ogni singolo aspetto della sua vita ricercando continue attenzioni, soprattutto con l’aumentare dell’età. Arturo desidera lasciare Procida, ma allo stesso tempo prova malinconia al pensiero di fare ciò perché quella sull’isola è l’unica vita che conosce e non ha mai avuto altri tipi di esperienze al di fuori di essa. Egli trova però il coraggio di uscire dalla comfort zone e prendersi dei rischi piuttosto che fossilizzarsi; questo denota un chiaro segno di maturità del personaggio che non smette mai di evolversi durante il romanzo. E’ per questo che terminato il libro, nonostante alcuni tratti che non ho apprezzato e che ho già discusso sopra, mi è rimasta del protagonista un’impressione sicuramente positiva.

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