Cime tempestose 2024, Laboratorio, Un libro tante scuole

Relazioni tempestose


Giorgia Rustichelli, classe 4DL

IIS Nicola Pellati - Liceo Galileo Galilei - Nizza Monferrato (AT)

Nome Scuola

IIS Nicola Pellati - Liceo Galileo Galilei

Città Scuola

Nizza Monferrato (AT)

Cime Tempestose, prima ancora di essere una storia d’amore, è un romanzo romantico, ovvero appartenente all’epoca del romanticismo, quindi ricco di emozioni forti e alle volte contrastanti, di analisi interiori dei personaggi che tra di loro sono molto ben differenziati e caratterizzati. Presenta anche degli elementi strettamente gotici: i fantasmi e le apparizioni, la frequente ambientazione del cimitero e le molteplici scene notturne. Il tema dell’amore è importante, ma non è come lo si intende ai giorni nostri. Il sentimento d’amore tra Catherine e Heathcliff è profondo e viscerale: entrambi sono consapevoli dei rispettivi difetti e hanno condiviso la loro infanzia fino ad identificarsi l’uno nell’altra.

I miei grandi dolori in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff, e li ho osservati e patiti tutti quanti fin dal principio; […] Nelly, io sono Heathcliff!

Il problema si pone quando questo amore diventa una vera e propria ossessione. Diversa è la relazione tra Edgar e Catherine, una sorta di amore non corrisposto, Edgar infatti ama sinceramente e teneramente la moglie che certamente è affezionata a lui ma in realtà ama Heathcliff. Non si può invece definire amore il sentimento che lega Isabella a Heathcliff e Cathy a Linton: i primi due si odiano profondamente mentre gli altri si ritrovano obbligati ad “amarsi” perché marionette dello spettacolo di Heathcliff, ma in verità quella di Cathy era solo compassione per il cugino malato.

Un’altra tipologia di relazione descritta è quella che lega i genitori ai figli. Hindley ha sempre trascurato il figlio perché troppo impegnato a bere e a essere fuori di sé dopo la morte della moglie,mentre tra Edgar e Cathy c’era un forte legame, spesso quasi morboso, si volevano bene e l’unica preoccupazione del padre era la salute della figlia, la sola cosa importante per lui dopo la morte della moglie. Ciò che legava Heathcliff e Linton era invece soltanto il nome: infatti erano come le facce di una moneta e il primo si faceva chiamare padre solo per sfruttare il figlio a proprio favore.

Tutte le storie di questi personaggi si intrecciano per opera di due di loro: Heathcliff e Nelly. Heathcliff è artefice dei destini di quasi tutti: fa in modo che Hindley perda tutti i suoi averi al gioco e si consumi nell’alcol, si vendica sul figlio Hareton facendolo crescere senza amore come avevano fatto con lui, seduce Isabella per perseguire i suoi scopi, è sostanzialmente responsabile del delirio che porta Catherine alla morte e infine fa in modo che Cathy e Linton si sposino per ereditare anche la Grange… Heathcliff è un uomo crudele e diabolico che sfrutta le vite delle persone, anche di quelle che non gli hanno fatto del male; persino il suo nome rispecchia la sua natura irrequieta, proprio come il vento che soffia sulla brughiera.

Dille che cos’è Heathcliff: è una creatura allo stato naturale, senza educazione, senza cultura; una landa desolata di pietre e di rovi.

Nelly invece è spettatrice e a volte anche responsabile di determinati avvenimenti: è lei che racconta tutto a Lockwood, che ricostruisce la storia ed è a suo modo una sorta di madre e confidente per ciascuno dei protagonisti, Heathcliff compreso.

La storia di Emily Bronte ci dimostra che alla fine anche il più crudele prima o poi si stancherà di cercare vendetta e che il proprio passato avrà la meglio sulla coscienza, come succede a Heathcliff. Inoltre l’amore trionfa anche dove regnano i pregiudizi: infatti Cathy e Hareton si innamorano e mentre tutti evitano di uscire la notte per non incontrare gli spiriti, loro passeggiano incuranti al chiaro di luna per la vasta e ventosa brughiera.

 

Mio caro signor Heathcliff, lei non è amato da nessuno; e, per quanto infelici possa renderci, la nostra vendetta starà nel sapere che la sua crudeltà nasce da una sofferenza più grande della nostra! Perché lei soffre, non è vero? E’ solo come il diavolo, e pieno d’invidia, come lui. A lei nessuno la ama. Per la sua morte non piangerà nessuno. Io non vorrei essere lei!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *