Cime tempestose 2024, Laboratorio, Un libro tante scuole

Cime tempestose: un paesaggio dell’anima


Matilde Conchedda, Sofia Scoppola Cardoni, - 3C

Liceo Scientifico e Linguistico E. Fermi - Nuoro

Nome Scuola

Liceo Scientifico e Linguistico E. Fermi

Città Scuola

Nuoro

Questo libro può piacere o meno, può essere odiato o amato, ma di certo non lascia indifferente.
È un misto di forti sentimenti come amore, odio, vendetta e rancore, ricco di emozioni contrastanti che guidano nelle vicende di anime tormentate. Nulla è scontato: la trama è complessa e intrigante, la descrizione dettagliata dei paesaggi serve a meglio caratterizzare i personaggi e i loro comportamenti. Nel corso della lettura si percepisce un’angoscia crescente accentuata dalla descrizione del tempo, spesso nebbioso e freddo. Ma i vari sentimenti negativi sono tenuti insieme e trainati dalla passione che, in quanto motore del racconto, domina i cuori dei protagonisti, com’è dimostrato dalla significativa affermazione: “Baciami ancora e non farmi vedere i tuoi occhi! Ti perdono per quello che mi hai fatto. Io amo chi mi ha ucciso, ma come posso amare chi ha assassinato te?”. Le parole di Emily Brontë toccano le corde dell’anima e accompagnano il lettore in una storia vorticosa e controversa, raccontata dai personaggi stessi.
Non vi è infatti un narratore oggettivo a presentare gli eventi: l’autrice si serve del punto di vista della domestica Nelly, dal quale emergono considerazioni spesso di parte. La vicenda ruota intorno ai personaggi dalle personalità/caratteristiche più svariate, ma il punto cardine del romanzo resta sempre l’amore impetuoso tra Heathcliff e Catherine. In più passi i due amanti raggiungono l’apice della follia in quanto si tratta di un attaccamento romantico tra personaggi profondamente spezzati e instabili. Ciò che li lega é un sentimento morboso che nel corso del tempo li porta a sviluppare comportamenti distruttivi nei confronti di loro stessi e di chi li circonda. Infatti l’opera richiama fortemente le tragedie shakespeariane, in cui si respira un’aria altrettanto gotica e tetra.

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