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Elizabeth Strout: una lezione da e per la vita
A tenere la lezione inaugurale del Salone del Libro 2024 è Elizabeth Strout, vincitrice nel 2009 del Premio Pulitzer per la…
La lotta è fica
“Disubbidite con generosità” è il titolo del libro delle attiviste Sara Manfredi e Flavia Tommasini intervistate da Carlotta Vagnoli. Il libro…
“Un viaggio nella varianza di genere” con Fabio Geda
Fabio Geda inaugura la Sala Blu del Salone del Libro presentando Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere, Feltrinelli….
Carlo e Salsiccia: un cane, un riccio e noi.
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Creature impossibili sì ma da una bravissima e bellissima Katherine Rundell
Katherine Rundell è nata nel 1987 nel Kent ed è vissuta tra Africa ed Europa. Il suo primo libro, “Capriole sotto…
Alessandro Piperno: la figura del romanziere e la sua vita immaginaria
“Da ragazzo ero un divoratore di libri: ne facevo una questione agonistica”. Si presenta così Alessandro Piperno, curatore della sezione Romanzo…
Murata Sayaka
Oggi, 9 maggio, all’Arena Bookstock del Salone del Libro di Torino, abbiamo assistito ad un incontro mediato da Eros Miari con gli scrittori Andrea Franzoso, Luisa Mattia e Ilaria Mattioni. I tre libri presentati si concentrano sulla vita e sulla famiglia di Giacomo Matteotti.
Quello di Franzoso, Lo chiamavano Tempesta, narra della vita del deputato socialista che ha lottato contro il fascismo. Lo scrittore ha ribadito l’importanza di raccontare una storia dall’inizio alla fine per poterla comprendere meglio, infatti la narrazione parte dalla nascita del deputato a dopo la sua morte.
Il libro di Luisa Mattia, Tempesta Matteotti è un romanzo storico in cui compaiono personaggi reali, come la famiglia Matteotti, e fantastici come il garzone del forno e la domestica. Per questo motivo la scrittrice ha definito il suo libro una “fiction”.
Luisa Mattia, per scrivere questo romanzo, si è fatta ispirare dai racconti del nonno antifascista che è stato testimone di quegli eventi.
L’ultimo libro della scrittrice Ilaria Mattioni, Hanno ucciso la libertà, narra della vita del nipote di Matteotti, il designer Albe Steiner. Quando lo zio viene ucciso, lui sfoga la sua rabbia disegnando ovunque la caricatura della faccia di Mussolini. Inizia poi una corrispondenza con la cugina, con cui prenderà parte alla Resistenza, rivendicando l’assassinio dello zio.
L’incontro è stato molto interessante e ci ha fatto riflettere sul valore della libertà e del coraggio di dire la propria opinione, anche se si rischia la vita. Gli autori hanno poi risposto alle numerose domande del pubblico, molto interessato al ricordo di questo eroe.
Grande, Bro! Iperborea.
Grande, Bro! esprime l’energia della preadolescenza affrontando con una scrittura divertente il tema degli stereotipi di genere e di chi non…
Voci dal Salone
Il Salone del libro di Torino, tra il fruscio di una pagina e le risate dei bambini, dà spazio per la…