Cronache, Salone del libro 2021

“Incroci di civiltà” con Mathias Énard


Francesca Bandiera Tutor, Sofia Mazzaglia Liceo L. Ariosto Ferrara


“Qualsiasi luogo sulla Terra, anche se piccolo, racconta la storia del mondo”.

Nella giornata di sabato 16 ottobre 2021, in occasione del Salone del Libro di Torino, si è tenuto l’incontro con lo scrittore e traduttore francese Mathias Énard, che ha segnato l’inizio della collaborazione con il Festival “Incroci di civiltà”, presentata dal direttore Nicola Lagioia. Lo scopo del Festival è quello di favorire l’unione di lingue, culture e voci diverse; infatti, la presentazione si è aperta con la lettura ad alta voce in lingua originale dell’incipit dell’ultimo romanzo dell’autore, Il banchetto annuale della confraternita dei becchini.

I libri di Mathias Énard sono considerati enciclopedici, poiché contengono una quantità sterminata di nozioni, personaggi e luoghi; si tratta di “opere mondo”, ovvero testi che, partendo da un minuscolo dettaglio, possono collegare un paesino dimenticato alla Grande Storia. Non solo, l’autore è solito trattare il rapporto tra Occidente e Oriente, in particolare la “ruota del carro del karma” e la visione buddista dell’uomo. “Tutti siamo stati tutti o tutto” è la frase che racchiude il fulcro del romanzo, la reincarnazione, che permette di abbracciare un nuovo rapporto uomo-natura.

La scrittura di Mathias Énard si basa dunque su relazioni e conflitti, sensazioni e percezioni, come il dialogo tra freddo e caldo, tra gelo e godimento, sviscerato nel corso de Il banchetto annuale della confraternita dei becchini. Gioca poi sulla compresenza di documentazione, da cui ha inizio la storia, e invenzione, che riguarda odori, espressioni, rumori, pensieri. Non a caso, il punto di partenza dei suoi testi è sempre l’attualità: egli desidera offrire spunti di riflessione e prospettive differenti sulle “sfide del presente”, ad esempio la crisi climatica.

E’ attraverso i punti di vita dei numerosi personaggi che Mathias Énard trasmette i suoi insegnamenti e i suoi messaggi, diventando così l’emblema dell’intreccio di voci e degli “incroci di civiltà”.

 

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