Cronache, Internazionale Ferrara 2023

Il lavoro è il nostro partner


Margherita Gualandi e Lucia Cavazzini

Liceo Ludovico Ariosto - Ferrara

 

“Noi forse amiamo il nostro lavoro ma questo sentimento è ricambiato?” Questa è la domanda che si sono poste Francesca Coin e Sarah Jaffe nei loro libri e nell’incontro di sabato 30 settembre presso l’ex Teatro Verdi. 

 

Ci è sempre stato detto che è importante amare il nostro lavoro, seguire le passioni che ci spingono ad andare avanti. Ma si può continuare una “relazione” dove l’amore non è reciproco? 

Sarah Jaffe, nel suo libro Il lavoro non ti ama (Minimum fax, 2022), cerca di darci una risposta attraverso le testimonianze di persone che come lei erano insoddisfatte del proprio mestiere; ci spiega che a volte bisogna andare oltre la passione e capire che cos’altro è importante per noi. 

Attualmente l’idea del lavoro diffusa è quella strumentale, per cui ci facciamo andare bene il nostro mestiere finché ci dà da vivere, spinti dalla convinzione che siamo fortunati anche solo ad avere un’occupazione.

Il libro dell’autrice tratta di 10 storie, 9 delle quali non sono mai state “raccontate” . Sono storie di donne: madri, figlie, lavoratrici domestiche, insegnanti, commesse, lavoratrici del terzo settore, artiste, informatiche, sportive, che spesso sono messe in secondo piano. 

Negli ultimi anni la femminilizzazione del lavoro ha avuto un grande peso e sono aumentati gli accessi a settori lavorativi in cui, come afferma l’autrice stessa più volte, ci aspettiamo che (i lavoratori) sorridano sempre e che mettano in secondo piano le loro necessità e i loro sentimenti”. Il sistema sociale in cui viviamo esige  delle madri e lavoratrici a tempo pieno, soddisfatte e inesauribili, nonostante l’assenza di strutture e servizi a sostegno di questo stile di vita.

 

Ma c’è anche chi decide di sottrarsi a questo sistema, uomini e donne che rifiutano un lavoro che li distrugge o un ruolo sociale che li opprime. A questo proposito Francesca Coin ci parla delle Grandi Dimissioni, titolo del suo libro (Einaudi, 2023), in cui emerge il tema dell’iper-produttività e del lavoro sottopagato. “Oggi chi lascia il lavoro non vuole cambiare il mondo ma sceglie di sopravvivere”: con queste parole la giornalista mette in evidenza le possibili cause dell’abbandono del lavoro. Le Grandi Dimissioni di cui parla il suo libro sono quelle partite dagli Stati Uniti come forma di protesta per le condizioni lavorative in cui anche il più appassionato avrebbe rinunciato al proprio lavoro, rendendo la sua vita precaria e rischiando di non trovare un’altra occupazione. 

 

L’autrice conclude l’evento lasciando al pubblico i seguenti spunti di riflessione:  “Decidere di lasciare il lavoro che non ci ama, l’ambiente che non ci rispetta è come lasciare una relazione manipolatrice. Ad oggi solo il 4% dei lavoratori è soddisfatto del proprio lavoro, il restante 96% rappresenta una bomba sociale, un’ emergenza da risolvere.” 

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