Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

‘Il corpo’ di Stephen King


Mattia Deciano

Is. Lucio Lombardo Radice - Roma

Nome Scuola

Is. Lucio Lombardo Radice

Città Scuola

Roma

Autore: Stephen King

Titolo: The Body

Genere: Romanzo di formazione , con elementi drammatici e psicologici

‘The Body’ non è il classico horror che ci si aspetta, ma è una storia molto più intima che parla di argomenti come l’amicizia e crescita ma soprattutto del momento in cui si passa dall’infanzia all’adolescenza. I protagonisti sono quattro ragazzi Geordie, Chris, Teddy e Vern, che decisero di incamminarsi per trovare il corpo di un loro coetaneo scomparso. Il personaggio che mi è piaciuto di più è stato Chris, ha una sensibilità e una profondità che lasciano senza parole, soprattutto perché viene da una situazione familiare difficile e nessuno si aspetta niente da lui. Una frase che mi ha colpito è quando dice a Geordie “è come se tu avessi qualcosa dentro, qualcosa di forte. E il mondo farà di tutto per spegnerlo”. Chris mi ha fatto pensare a tutte quelle persone che hanno molto da dare ma che vengono giudicate solo per il loro contesto.

Questo romanzo dovrebbe essere letto da tutti almeno una volta nella vita, perché riesce a raccontare in modo semplice ma potente un passaggio della vita che prima o poi tutti dovranno affrontare. Secondo me un passaggio che riassume benissimo quello che si prova leggendo il libro può essere “andavamo a cercare un cadavere, ma trovammo molto di più”. All’inizio questo racconto sembra un’avventura estiva, un po’ spinta dalla curiosità, ma con il passare delle pagine diventa sempre più profondo e se ne percepisce il vero significato. Una scena che mi ha toccato molto è stata quando, attorno ad un fuoco, Geordie e Chris si aprono davvero l’uno con l’altro. In questa scena ho provato un senso di malinconia e nostalgia per qualcosa che non ho vissuto, ma che sento comunque vicino, rivedendomi in Geordie nel suo silenzio e nel bisogno di essere capito. “Le cose più importanti sono le più difficili da dire, perché le parole le rimpiccioliscono”: con questa citazione voglio far notare come non c’è bisogno di effetti speciali o colpi di scena, King mette tutta l’importanza sui dettagli, nei pensieri dei ragazzi e nei dialoghi. Il suo stile è semplice ma colpisce in pieno. Non è mai forzato e non cerca di impressionare, forse è proprio per questo che arriva dritto ciò che vuole far capire e provare. Ho apprezzato molto questa scrittura “vera”, perché è come se King stesse raccontando un pezzo della sua vita che ha provato veramente. “Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a dodici anni” è impossibile non sentire un nodo in gola leggendo questa frase. I temi di questo racconto: l’amicizia, il cambiamento e la paura di crescere sono universali e toccano tutti. Vale la pena leggerlo perché ci fa riflettere su quanto siano preziose certe persone e certi momenti anche se passano e non tornano più. Lo consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa che non sia solo bello, ma anche vero e che lasci un segno dentro. In conclusione il modo migliore per descrivere questo libro attraverso un immagine può essere di una foto in bianco e nero sbiadita e polverosa che solamente guardandola ti fa provare un senso di nostalgia e ti fa pensare alle emozioni provate in quel momento anche se mai vissuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *