Cronache, Salone del Libro 2022

Werner Herzog: se la scrittura incontra la regia


Roberta De Gioanni, tutor, ex Alfieri


Una sala azzurra gremita di gente ha accolto oggi, domenica 22 maggio, il regista e scrittore tedesco Werner Herzog. L’incontro, organizzato per la presentazione del suo nuovo libro Il Crepuscolo del mondo edito Feltrinelli, si è poi evoluto in una profonda riflessione sul ruolo della scrittura e della lettura nella sua vita. La conversazione con il pubblico in sala, mediata da Tiziana Lo Porto, ha preso avvio con la lettura di una di una delle più significative frasi del romanzo, letta direttamente dall’autore in lingua originale, il tedesco. Il romanzo tratta di una storia vera, quella del soldato giapponese Hiroo Onoda che per ventinove anni, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, difese una piccola isola delle Filippine nella convinzione che il conflitto con gli Americani fosse ancora in corso. La citazione al personaggio protagonista del romanzo porta Herzog a una riflessione sul rapporto tra scrittore e personaggi sulla carta e regista e personaggi della pellicola; nel primo caso il rapporto risulta più intimo, ma nel secondo è più diretto: il personaggio si trova proprio davanti a lui, alla camera.

La scrittura, seppur più lontana dal suo mondo, “durerà per sempre, più a lungo dei film” afferma l’autore, continuando con una delle frasi più significative del suo intervento “Il cinema è il mio viaggio, la scrittura la mia casa“. Fin da giovanissimo il regista tedesco si è dilettato nella stesura di poesie, non sono mancati di certo poi i riferimenti al suo rapporto con la lettura e le citazioni di alcuni dei suoi autori preferiti.

L’incontro, scandito dai suoi racconti e dal suo tono spesso ironico, è riuscito a svelare quelli che sono i punti in comune e le differenze nel processo creativo  dei suoi due grandi amori: la regia e la scrittura.

 

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