12 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Il mito di Berlusconi secondo Filippo Ceccarelli


Rachele Lazzari e Sara Rocchietti

Liceo Alfieri - Torino

La grande concitazione attorno alla presentazione del libro “B. Una vita troppo” di Filippo Ceccarelli è palpabile: facciamo fatica ad entrare e la gente fuori dalla Sala Ambra è ancora tanta. C’è chi sbircia dalle tende pur di ascoltare il dialogo tra l’autore e Diego Bianchi, conduttore televisivo e blogger, sull’imponente biografia di Silvio Berlusconi.

Nel corso dell’incontro è stato fatto accenno ai diversi aneddoti che Ceccarelli ha inserito nel libro per raccontare la parabola politica di Silvio Berlusconi, che è stato indubbiamente uno dei personaggi più influenti del panorama politico a partire dagli anni ‘90. Bianchi e Ceccarelli, con spiccata acutezza e disillusa ironia, fanno scatenare più volte applausi e risate tra le persone in sala. Quella riportata dall’autore è l’immagine di un uomo e di un politico sagace, capace di attirare sempre l’attenzione su di sé, imprevedibile, persuasivo, in grado di “essere concavo con le persone convesse e convesso con le persone concave”. Su queste basi si è creato il mito berlusconiano, l’idolo, il personaggio rarefatto dal suo stesso successo al punto da rendere difficile la distinzione tra ciò che nella sua vita è accaduto davvero e ciò che è stato inventato.

Non è mancato un momento di tensione, causato da una donna che è entrata in sala per contestare l’autore, il quale ha reagito in modo molto garbato, mettendosi in una condizione di ascolto. Filippo Ceccarelli e Diego Bianchi hanno anche chiesto al pubblico di quietarsi quando questo ha iniziato a richiedere a gran voce che la contestatrice venisse fatta uscire dalla sala, dimostrando una grande apertura. Una volta rientrato il momento di agitazione, la presentazione di “B. Una vita troppo” edito da Feltrinelli è volta al termine, con una considerazione dell’autore circa la necessità di basare le proprie convinzioni politiche non tanto sul concetto di “anti”, quanto sull’avere ben chiaro ciò che si desidera creare. 

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