“Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire”: Tatà muore due volte. Ma chi è Tatà? Per Valérie Perrin non è solo una figura di riferimento all’interno della sua vita, ma è anche la sua ultima pubblicazione (Edizioni e/o, 2024). Tatà è stato presentato dalla scrittrice, che ha dialogato con Elena Mauselli, durante l’incontro di venerdì 17 maggio 2025 al Salone del Libro di Torino.
Durante la conferenza si è discusso di come i suoi romanzi non siano storie completamente inventate, ma trovino una corrispondenza nelle persone che la circondano, nei luoghi che ha frequentato e nelle esperienze che lei stessa ha vissuto.
Come spiega, infatti, la figura della tata, che in italiano corrisponde al termine “zia”, è stata centrale nella sua vita: lei stessa è stata la tata di Emma e ha avuto cinque zie come tatas. I suoi personaggi quindi sono profondamente studiati prima come persone, e solo in seguito come personaggi. Ne fa un’attenta indagine psicologica e relazionale, come succede raccontando del complesso ma tenero rapporto tra Agnés, nipote di Colette, e sua figlia.
In quanto scrittrice Valérie Perrin, sente di dover essere anche testimone: scrive sempre di temi importanti che toccano la sensibilità di tutti e di situazioni difficili su cui è necessario riportare l’attenzione. Lo fa attraverso i suoi personaggi: essi trasmettono i valori della scrittrice, tra cui l’ecologia.
Alla fine dell’incontro, Valérie Perrin ci lascia un ultimo messaggio: ci ricorda che la tristezza esiste ma non dobbiamo trascurare che esistono anche le piccole cose che amiamo. “Quando ho un libro fra le mie mani sono la persona più felice del mondo”.
