Cronache, Salone del Libro 2023

Sì, tutti meritano un’altra possibilità


Alessia Ferraris, Chiara Rodella

Liceo Alfieri - Torino

“Aspettiamo tutto il tempo di avere una possibilità e ci perdiamo la migliore: la vita”. 

E’ l’intervento di Mazen El Gamal ad inaugurare l’incontro “Abbiamo diritto a un’altra opportunità?” tenutosi giovedì 18 maggio al Salone del Libro di Torino

Fra i relatori Susanna Marietti dell’associazione Antigone, il rapper Kento e l’ex magistrato Gherardo Colombo

Al centro della discussione il carcere minorile e la reintegrazione dei giovani carcerati nella società. Apre la discussione Mazen con la testimonianza del suo duro periodo in un IPM: racconta come leggere libri e allenarsi l’abbiano aiutato a rifarsi una vita una volta uscito. 

Una reintegrazione non sempre facile né scontata. “La società non deve permettersi di tenere indietro nessuno” commenta Susanna Marietti, mettendo in evidenza come ci sia bisogno di un grande lavoro culturale perché la società non si chiuda ai ragazzi ex carcerati. “La giustizia deve riuscire a vedere la persona, rendendosi conto che non la si può abbandonare per uno sbaglio”. E’ necessario dare al ragazzo gli strumenti per capire il proprio errore e rimediare. 

Ma la comunicazione fra ragazzi in carcere e giustizia non è sempre facile. Proprio rispetto a questo punto il rapper Kento sottolinea il fatto che spesso i ragazzi non vengano ascoltati, ma si parla loro soltanto. Kento ha trovato un modo alternativo di mettersi in dialogo con i ragazzi, tenendo laboratori di rap nelle carceri minorili. “E’ importante che i ragazzi raccontino per primi la loro storia e capiscano di poter fare grandi cose”. 

“Nella storia dei ragazzi c’è sempre qualcosa prima dei reati, prima del carcere” interviene Colombo, mettendo in chiaro la necessità di capire da che contesto sociale arrivino i ragazzi che finiscono in carcere. “In modo da prevenire i reati piuttosto che punirli”. 

“Non ha senso rispondere alla trasgressione con l’imposizione di obbedienza” conclude.

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