Laboratorio, Oltre la notizia

Procedere a tentoni in un mondo sempre più complicato da capire


Gabriele Pecchi

Liceo Classico "A. D'Oria" - Genova

Il tempo e le modalità con cui ci pervengono le notizie condizionano la nostra percezione del mondo e dei suoi fatti, e specialmente quanto più questi avvengano in luoghi o momenti lontani da noi, tanto più l’idea che ce ne faremo dipenderà da come ci sono stati presentati, più che da conoscenze precedenti, le quali, pur, se mal interpretate o a loro tempo ricevute sotto forma di notizie trasmesseci secondo un particolare registro, possibile fonte di preconcetti in futuro, costituiscono un fattore sempre importante nel ponderare le possibili cause di un accadimento, e oggi tendono sempre più a mancare, lasciando spazio a un informazione intermittente e frammentaria, non dalla parte di chi la emette, bensì di chi la riceve, che nell’immane fiumana di informazioni che vede costantemente fluirsi davanti, non può fare a meno di procedere a tentoni in un mondo sempre più complicato da capire.

La possibilità di accedere a informazioni su eventi accaduti in luoghi lontanissimi da noi semplicemente premendo un pulsante, talvolta, o meglio, quasi sempre, ci fa dimenticare come, se l’impulso elettrico che ha portato a noi il video o l’articolo che stiamo leggendo non ha impiegato più di qualche attimo a viaggiare da un imprecisato ovunque al nostro dispositivo, prima di arrivare alla stesura definitiva dell’articolo che stiamo leggendo od al montaggio del video che si sta guardando, sempre che non sia stata una qualche macchina a produrlo, di mezzo sono intercorsi più passaggi di raccolta delle informazioni, scrittura e revisione, e appunto eventualmente montaggio, ad opera di persone con intenti precisi e sempre attente a piazzare strategicamente qua e là espressioni o immagini che colpiscano dove a loro interessa. Non sempre è detto che i loro interessi, siano loro personali o della testata o azienda per cui lavorano, debbano, volontariamente o no, produrre effetti negativi, contrari alla natura della buona informazione,  e questi a volte nascono più dalla disattenzione del lettore di questi tempi, spesso troppo di fretta. Eppure, quali che siano i motivi della cattiva informazione, guardarsene è sempre bene, ma più ancora che un bene, è vitale al fine di informarsi realmente, e non meramente convincersi d’aver una reale conoscenza delle cose, e, solidamente assisi su questa falsa consapevolezza, andarsene ad altre occupazioni. 

Dalle lezioni seguite sono emersi concetti fin troppo noti, almeno in superficie, e che forse proprio la grande, ma più che mai necessaria fama presso il pubblico ha portato perlopiù a ignorarli, schedandoli come semplici consigli da mettere in pratica quando capita, troppo conosciuti per poter essere presi sul serio. Eppure il pericolo dell’effetto della camera dell’eco, sempre in agguato per chi si informa su internet, l’importanza di verificare sempre fatti e fonti, confrontando tra loro quest’ultime, della lotta alle leggende metropolitane, e il fondamentale dogma del navigatore di internet, ovvero che chi vi diffonde notizie false, a meno di non ricadere nella diffamazione o altri reati già individuati prima dell’avvento di internet,  non commette alcunché d’illecito agli occhi della legge, sono tutte idee e nozioni che sarebbe sempre buona abitudine tenersi ben vivi in mente. Durante la lezione, approfondirli  scendendo più in profondità di quanto si faccia di solito, attraverso esempi pratici di fatti reali presi ad esempio è stato un modo per sentirli più concreti e vicini alla realtà, sempre più manipolata e sviscerata delle sue verità, svuotata di significato dai politici e strumentalizzata in piccoli pezzetti,  ognuno buono a uno scopo, piccoli bocconi ma pericolosissimi che sovente bastano a nutrire la mente solo desiderosa di confermare le proprie opinioni pregresse o semplicemente disinteressata a conoscere quel terribile ma potentissimo segreto che è la verità, ma quella vera per davvero.

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