Frequentare il futuro

Come sarebbe Pereira se sua moglie fosse ancora viva? Cosa avrebbe provato ad avere una famiglia? Queste domande, che il protagonista si è posto in più di un’occasione, suscitano in lui una sensazione di malinconica nostalgia, una nostalgia per eventi che non sono mai avvenuti e mai avverranno, e questo Pereira lo sa. Questa nostalgia, questa “saudade”, come la definisce lo scrittore Paolo Di Paolo, ci ha colpito particolarmente, perché Tabucchi, tramite Pereira, ha descritto una sensazione che tutti noi proviamo.

“Frequentare il futuro”, diceva così il dottor Cardoso a Pereira, “Cerchi di frequentare il futuro”. Pereira, grazie a queste parole, acquista consapevolezza di sé e di ciò che lo circonda: infatti fino a quel momento si era confidato solo con il quadro di sua moglie defunta e senza intessere relazioni con le altre persone che costituivano la sua quotidianità; ma dopo la conversazione con il dottor Cardoso, Pereira capisce di doversi distaccare dal passato e iniziare a “frequentare il futuro” per poter vivere appieno il presente.

Se dovessimo descrivere “Sostiene Pereira” con una canzone, questa sarebbe “Imagine” di John Lennon: il libro affronta tematiche di libertà individuale e giustizia sociale, e la canzone di Lennon offre dei messaggi positivi molto simili, che invitano all’immaginazione di un mondo migliore. Sebbene con fatica, Pereira alla fine del libro riesce ad essere un sognatore, questa trasformazione lo porta a reagire una volta che si trova sotto attacco, mettendo in discussione il governo dittatoriale.