Cime tempestose

La tematica che funge da filo conduttore della storia è l’amore, non nelle sue vesti più pure e nobili, ma un sentimento degenerato a tal punto da diventare tossico, logorante e capace di portare l’individuo alla malattia (il furor degli antichi). Dal romanzo evinciamo che l’esaurimento fisico è spesso una condizione scaturita dalle passioni e dai sentimenti sregolati che con il tempo diventano ossessione e desiderio di possesso. Questa forma di corruzione mentale ha conseguenze anche sui comportamenti dei personaggi: Heathcliff, infatti, ha il pieno controllo su Catherine e
successivamente su Hareton. Questo meccanismo permette a Heathcliff di comportarsi nei modi più irrazionali e snaturati senza che dall’altra parte si abbia un riscontro negativo. Nel caso della fanciulla perché ella è a lui indissolubilmente legata e nel caso del giovane ancor di più in quanto egli è cresciuto proprio con l’attuatore di questo meccanismo, che quindi non conosce il vero significato della bontà ma solo il “bene” degenerato impostogli dal suo tutore. Il crudele Heathcliff vuole attuare la sua vendetta e le vittime sono due: il principale è Hindley, suo fratello adottivo, con cui da bambino aveva aspre liti e che, dopo la morte del signor
Earnshaw; lo aveva ridotto in condizioni di schiavitù impedendogli di vedere la sua amata, Cathy. In tutta questa storia di passioni struggenti e vendette la cornice è la famiglia, o meglio i conflitti familiari, riflessi nella costruzione ossimorica delle due case.

È vero che la gente qui vive più intensamente, vive più per se stessa, e meno per le cose esteriori, transitorie e frivole. Qui potrei credere possibile un amore che durasse tutta la vita.