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Vorremmo spendere due parole sui rapporti familiari che rendono “Cime Tempestose” un romanzo unico nel suo genere e, allo stesso tempo, estremamente complesso da seguire per nomi e parentele. Figli con i nomi dei genitori o con il cognome di famiglia per nome, impossibile non confondersi, ma forse è proprio questo il motivo per cui si resta inevitabilmente incollati alle pagine. Distrarsi anche solo un attimo equivale a perdere le fila del discorso, quindi bisogna leggere ogni pagina con estrema attenzione e spirito critico-analitico.
Per quanto inizialmente possa apparire un libro contorto, ricco di personaggi diversi e vicende intrecciate tra loro, crediamo che il punto forte di “Cime Tempestose” sia sfogliare pagina dopo pagina e unire i pezzi di un puzzle che alla fine ci dà una visione completa.
Ci è piaciuto il modo in cui si incrociano due generazioni: prima Edgar, Catherine, Heathcliff, Hindley e Isabella; poi Catherine, Linton, Hareton… storie e comportamenti che si ripropongono in modo parallelo tra questi personaggi. Come un cerchio, alla fine tutto torna e tutto ha un senso. Tutte le vicende che i personaggi vivono contribuiscono a modificare alcuni lati del loro carattere e alcuni comportamenti; anche quelli che inizialmente sembrano incomprensibili, diventano più chiari successivamente, man mano che si approfondisce la vita di ognuno.
Abbiamo apprezzato soprattutto come questo cambio di personaggi, di luoghi e di tempi, sia comunque legato dalla presenza costante di Ellen Dean, la narratrice di gran parte della storia, che con la sua testimonianza ci fornisce un diverso punto di vista, a volte esterno a volte interno alle vicende.