Cime tempestose 2024, Laboratorio, Un libro tante scuole

Tra le brughiere del cuore: un viaggio nell’animo umano attraverso le lande selvagge dello Yorkshire


Giada Blando

3°B - Liceo Classico Mandralisca

Nome Scuola

3°B

Città Scuola

Liceo Classico Mandralisca

“Cime tempestose” di Emily Brontë, un’opera immortale del panorama letterario inglese e non solo, si erge come un monumento alla complessità delle emozioni umane, descritte con pathos attraverso una descrizione minuziosa di passioni e tribolazioni. Risulta essere un’epopea romantica, che continua a risuonare nel cuore dei lettori. Ambientato tra brughiere selvagge e spoglie dello Yorkshire, questo capolavoro letterario trasuda una profonda atmosfera di mistero e desolazione, che si fonde armoniosamente con la tumultuosa trama, ricca di simbolismi, e la ricchezza dei suoi personaggi.
L’autrice, con la sua prosa fulgida e visionaria, dipinge un ritratto vivido dell’ambiente circostante, trasmettendo la selvaggia bellezza e l’oscuro fascino delle brughiere, che si riflette nelle passioni tempestose dei protagonisti. Attraverso una serie di flashback e narrazioni incrociate, l’autrice esplora i temi universali dell’amore, del destino e della redenzione, gettando luce sulle contraddizioni che caratterizzano l’esistenza umana. La relazione tormentata tra Heathcliff e Catherine, intrecciata con una rete intricata di passione, gelosia e vendetta, si rivela come l’epicentro di una tragedia umana di proporzioni epiche.
Il romanzo si distingue per la sua struttura narrativa non lineare e la sua tecnica di narrazione incrociata, che offre al lettore una panoramica ricca e sfaccettata dei personaggi e degli eventi. Questo approccio innovativo permette a Brontë di esplorare le profondità oscure dell’animo umano, rivelando le complesse motivazioni e le ambiguità dei suoi protagonisti. La lingua è ricca e poetica, Emily Brontë usufruisce di una vasta gamma di termini colti e immagini suggestive.
Heathcliff emerge come l’antieroe romantico per eccellenza, una figura tormentata e enigmatica che incarna la passione selvaggia e l’implacabile desiderio di vendetta. La sua lotta per il riscatto e la redenzione si scontra con la rigidità della società vittoriana e la sua insaziabile sete di potere e controllo.
Allo stesso modo, Catherine rappresenta un’immagine di dualità e conflitto interiore, divisa tra il richiamo dell’amore selvaggio e la necessità di conformarsi alle convenzioni sociali. La sua morte prematura e il suo imperituro tormento spirituale sono simboli di una tragedia che si perpetua oltre la morte fisica.
“Perciò non saprò mai quanto l’amo, e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali; […]. I miei grandi dolori in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff, e li ho osservati e patiti tutti quanti fin dal principio; il mio più grande pensiero nella vita è lui. Se tutti quanti morissero, e non restasse che lui, io continuerei a esistere; e se tutti gli altri restassero in vita, e lui venisse annientato, l’universo mi diventerebbe completamente estraneo: non me ne sentirei più parte. Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi:
il tempo lo cambierà, lo so bene, come l’inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne sottoterra: ne viene poco piacere visibile, ma è necessario. Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nei miei pensieri: non è un piacere, come io non sono sempre un piacere per me stessa, ma è il mio stesso essere.”
Leggendo il libro è inevitabile che questi passi rimangano impressi nella nostra memoria, poiché catturano perfettamente l’intensità e la complessità dei legami emotivi tra Heathcliff e Catherine. La dichiarazione della nostra protagonista riflette la profondità del suo legame con Heathcliff, che va oltre i confini della razionalità e si insinua negli abissi della nostra anima. Catherine si identifica in lui considerandolo una parte imprescindibile di se stessa, rivelando la natura soprasensibile del loro legame, che trascende il tempo e lo spazio. Paragona la sua relazione con Linton al fogliame nei boschi, soggetto alla mutabilità delle stagioni e per questo fragile, in contrasto al legame solido e duraturo con Heathcliff, comparato alle rocce eterne sottoterra. Il primo rappresenta il desiderio di stabilità e sicurezza, il secondo la passione selvaggia e irrazionale. La sua affermazione finale “Io sono Heathcliff” pone in luce la fusione spirituale e il senso di unità che li unisce. Io credo che Catherine non solo si renda conto che la sua identità è intersecata a quella di Heathcliff, ma accetti anche la sua ineluttabile dipendenza da lui, malgrado spesso vi siano conseguenze tumultuose. Per me questi passi rappresentano il cardine dei legami emotivi e astratti della trama del romanzo, che rendono i personaggi umani e vittime come noi delle passioni.
Brontë esplora anche temi universali come il destino, la libertà e la ricerca dell’identità personale, attraverso una serie di personaggi secondari altrettanto complessi e affascinanti. La sua prosa, arricchita da una vasta gamma di termini colti e immagini evocative, trasuda una bellezza e una profondità che cattura l’immaginazione del lettore e lo trasporta in un viaggio, che coinvolge mente e cuore.
In conclusione, “Cime tempestose” rimane un capolavoro della letteratura mondiale, un’opera che continua ad esercire un fascino irreprimibile nei lettori con la sua bellezza struggente e la sua audacia artistica. La sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano e di trasmettere l’eterna lotta tra passione e dovere conferisce al romanzo una risonanza e una rilevanza che rimangono eternamente incise nella memoria letteraria.

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