Laboratorio, Un libro tante scuole

Sostiene il Caccioppoli


Le Troiane

Liceo Renato Caccioppoli - Scafati, Salerno

Nome Scuola

Liceo Renato Caccioppoli

Città Scuola

Scafati, Salerno

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“Io faccio il giornalista, replicò Pereira. E allora? disse Silva. Allora devo essere libero, disse Pereira, e informare la gente in maniera corretta.”

Con questa frase, Pereira esplicita per la prima volta il cambiamento radicale che sta avendo luogo nel suo animo e che lo porterà a mutare per sempre il suo modo di rapportarsi alla realtà. Dopo anni trascorsi ad accettare in maniera passiva tutto ciò che accadeva intorno a lui, ora il giornalista comprende l’importanza del suo ruolo ed è pronto ad informare i suoi lettori in maniera limpida.

Tabucchi sembra invitare tutti i professionisti della parola a fare ugualmente: sebbene  le situazioni che vanno raccontate siano altre, gli scenari diversi, i mezzi di comunicazione  più sviluppati,  rimane e rimarrà sempre, nel corso della storia, essenziale una figura, quella del giornalista, e il suo necessario impegno a raccontare coraggiosamente e senza remore la realtà dei fatti.

Il giornalismo si presenta così come la voce più forte di tutte e come l’unica arma capace di demolire  l’ignoranza dilagante.

Claudia Toscano

 

“È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore.”

Questo aforisma è tratto da uno dei capolavori di Tabucchi, “sostiene Pereira”. Risulta una delle frasi che più attraggono il pubblico dei lettori, in modo particolare i giovani, che durante gli anni dell’adolescenza convivono continuamente con i problemi di carattere sentimentale, protagonisti in questo periodo. La confusione a cui porta il provare nuove sensazioni rappresenta un ostacolo del tutto normale, che non deve essere superato ma vissuto a pieno. Tabucchi, tramite le parole di Pereira, coglie l’occasione per porre una sorta di invito: non avere il timore di non riuscire a prendere una decisione certa proprio perché, quando ci si riferisce all’ambito emozionale, non si ha alcun tipo di certezza. Il sentimento dell’amore è una delle tematiche trattate con maggior attenzione nel libro, ed è stato ripreso più volte da autori del passato: lo stesso Virgilio narrava del FUROR AMORIS, della passione come forza incontrollata e dell’accecamento a cui portava, rendendo l’uomo incapace di controllarsi; d’altro canto, anche Catullo trattò tale tema, focalizzandosi però sul dissidio interiore dovuto al suo amore, non totalmente corrisposto, nei confronti di Lesbia, esortando a vivere in modo totalizzante l’attimo di passione.

Maria Ginevra Vitiello


 

“La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro.”

 È giusto pensare che una vita senza ricordi è una vita che non è stata pienamente vissuta, ma a volte tendiamo a non  distaccarci dalle vicende passate e continuiamo a ripensarci. Trattenere vorrebbe dire credere che esista solo il passato; al contrario, bisogna lasciar andare, proprio perché si ha consapevolezza che vi è futuro. Ciò non vuol dire che bisogna dimenticare, ma è importante accettare l’esperienza vissuta così da permettere a noi stessi di andare avanti. Il passato non può essere modificato, è necessario, peró, essere consapevoli di ciò che è accaduto.

La realtà dei fatti è sempre influenzata dalla nostra interpretazione, perciò occorre cambiare il modo di pensare al nostro passato.

Alessandra Prete

 

“È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore, sostiene Pereira.

Tabucchi allude qui alla celebre riflessione di Blaise Pascal: “Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”.   Questa frase,sebbene sembri molto banale, possiede una verità incredibile. Seguire il cuore è circa il sinonimo di “seguire l’istinto”, ovvero decidere di compiere alcune azioni senza pensare alle conseguenze.

Paola Cosenza

 

“Beh, cominciò Pereira, è una teoria di due filosofi francesi che sono anche psicologi, sostengono che noi non abbiamo un’anima sola ma una confederazione di anime che viene guidata da un io egemone, e ogni tanto questo io egemone cambia, così che noi raggiungiamo una norma, ma non è una norma stabile, è una norma variabile.”

La decisione di Pereira di affrontare tale argomento, per di più rivolgendosi a un membro del clero, è emblematica per raffigurarne la graduale evoluzione nel corso del romanzo. Dopo averci ragionato profondamente, la concezione di Ribot e Janet non appare tanto assurda, considerando anche che quello della definizione dell’anima è un interrogativo senza tempo. Dalla tripartizione dell’anima sia spirituale che concupiscibile di Platone, a quella immortale concepita dai cristiani, rappresentati nell’opera da padre Antònio, il quale non comprende le affermazioni eretiche di Pereira, ciascuna teoria è utile a colmare il senso di spaesamento e paura che nasce inevitabilmente di fronte all’impossibilità di una conoscenza certa. Lo stesso giornalista non ne riceve una. Pur affermando di essere un cattolico, non si preclude di poter credere che un io egemone passi dalla guida di un’anima a quella di un’altra, segnando varie fasi della vita ben distinguibili.

John Burdon Sanderson Haldane, biologo e genetista inglese, aveva affermato che “Le teorie attraversano quattro stadi di accettazione: 1.è una sciocchezza priva di valore; 2. è un punto di vista interessante, ma erroneo; 3.è vera, ma del tutto irrilevante; 4.l’ho sempre detto.“ (citato in Michio Kaku, Fisica dell’impossibile, cap. 14.)

È forse questo il processo a cui è soggetto Pereira, e come lui, ogni essere umano quando si rapporta a qualsiasi tipo di novità. Egli è chiamato a porsi delle domande al fine di prendere una posizione, rimanendo sempre aperto al cambiamento.

Terno Marianna

 

“La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”

 Questo è uno dei consigli che viene dato a Pereira, ancora legato alla perdita della moglie. Non è facile lasciare una persona o una cosa che ci ha fatti stare bene, e non è nemmeno facile ripartire da zero e ricominciare, lasciando indietro le impronte dei nostri sbagli, ma è importante vivere nella speranza, guardare al domani ed andare avanti. Orazio diceva “carpe diem” (cogli l’attimo), ovvero vivi appieno ogni momento corrente, ma è inevitabile per la natura dell’uomo pianificare, specialmente se si tratta del proprio futuro. Perciò dobbiamo imparare dai nostri errori, preoccuparci del domani, ma goderci il presente.

Carotenuto Simona

 

 

“Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io, comunque bisogna stare con gli occhi aperti, nonostante tutto ,cuore,sì,sono d’accordo, ma anche occhi bene aperti….”

È vero ,nella vita bisogna sempre seguire il cuore se si vuole essere felici, ma non sempre, purtroppo, è possibile.

A volte seguire il cuore può richiedere sacrifici, dolore, difficoltà, impegno, ma ciò non vuol dire che non ne valga la pena. Quando ci si rende conto che è la scelta giusta, che vale la pena soffrire, “lottare”, le ragioni del cuore si vanno valere e hanno la meglio su quelle della ragione, della mente. Questo, ovviamente  non vuol dire abbandonare completamente la ragione e far governare solo le ragioni del cuore, che possono agire in maniera irrazionale anche se giusta, ma bisogna tener sempre gli occhi aperti perché, a volte, il cuore ingenuo porta a fidarci delle persone sbagliate. Ciò non è accaduto al dottor  Pereira, il cui incontro con Francesco Monteiro ha completamente stravolto la vita, il modo di pensare, e gli ha permesso di aprire gli occhi su molte cose .

 

Claudia Cimmino

 

“Il rapporto che caratterizza in modo più profondo e generale il senso del nostro essere è quello della vita con la morte, perché la limitazione della nostra esistenza mediante la morte è decisiva per la comprensione e la valutazione della vita.”

In tale citazione è racchiuso l’iniziale tormento di Pereira riguardo l’argomento della morte e l’ossessione della resurrezione della carne.

Il termine morte, ovviamente, ha da sempre un’accezione negativa, ma, in realtà, come si evince dalla frase riportata, soltanto attraverso essa è possibile valutare l’esistenza di un uomo e stabilire quanto esso sia stato felice.

Questo aspetto non è nuovo: infatti, lo ritroviamo  nella concezione etica del greco Simonide.

Quest’ultimo riteneva necessaria la morte per far comprendere all’uomo i propri limiti, in modo che potesse così bilanciare i propri obiettivi, e soprattutto,  credeva che non si potesse giudicare la fortuna di uomo prima della sua morte, perché un uomo che adesso è felice potrà poi essere triste,  e viceversa.

Infatti, affermava : “Veloce è il cambiamento, come nemmeno quello di una mosca dalle ali ben tese.”

Possiamo trovare ribadito tale concetto anche nel dialogo tra Creso e Solone, nelle Storie di Erodoto.

Solone, infatti, quando Creso gli chiede chi, secondo lui , è l’uomo più felice di tutti, nella sua risposta fa trasparire l’idea della morte come verdetto definitivo .

Per Solone tutto nell’uomo è caso e circostanza, ed è necessaria la fine nella valutazione, perché molti hanno vissuto prima la felicità per poi essere abbattuti e distrutti.

Di ogni cosa, quindi, è necessario guardare alla conclusione.

Fiorenza Rosaria Aurora

 

“Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io, comunque bisogna stare con gli occhi aperti, nonostante tutto, cuore, sì, sono d’accordo, ma anche occhi bene aperti.”

Questa affermazione viene fatta da Pereira nel momento in cui Monteiro Rossi, suo nuovo collaboratore esterno, gli confessa, durante un pranzo, di aver agito seguendo le ragioni del cuore.

È una delle frasi che più mi hanno colpita all’interno del libro: nella vita è  fondamentale seguire ciò che ci dice il cuore,che va considerato una vera e propria guida. Spesso, però, porta a non pensare in maniera razionale e a prendere decisioni avventate, ed è proprio in questo momento che è necessario stare con “gli occhi bene aperti”.

 

 Anna Chiara Amoruso

 

 

“La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”Con questa frase Tabucchi tende a ricordarci che rifugiarci nel passato è sempre più semplice che guardare al futuro, in quanto può spaventarci e può essere imprevedibile a differenza di un qualcosa di già costruito e certo.

Pereira spesso per sfuggire al presente si rifugia nel passato, nel ricordo doloroso della moglie defunta e del tempo che da giovane aveva passato con lei nei giorni felici.

 

Angela Scafuri

 

“Il problema è che il mondo è un problema e certo non saremo noi a risolverlo”

“Io sono un giornalista […] allora devo essere libero e informare la gente in  maniera corretta”

Pereira, direttore della pagina culturale del giornale Lisboa, tra un bicchiere di  limonata zuccherata, un panino con la frittata e un saluto al ritratto della sua defunta  moglie, trascorre in tranquillità le sue giornate. L’incontro con Monteiro Rossi e la  sua fidanzata Marta, due ribelli antifascisti, avvicina Pereira alla politica del periodo,  trasformandolo in un uomo libero e intraprendente consapevole dell’importanza della  propria scrittura contro la censura. In Pereira sorge il disappunto verso il regime e  diventa per lui necessario trovare un modo per agire. Il giornalista, infatti, attraverso  la libertà di parola, può sempre fare qualcosa contro i soprusi dei dittatori: schierarsi, prendere  posizione, esprimere liberamente la propria opinione, sia con i fatti che con le parole,  diventa spesso pericoloso, ma rimanere inerti di fronte alla violenza e all’ingiustizia  porta inevitabilmente a perdere la propria dignità. A volte il mondo circostante, con la  sua crudeltà, rende difficile qualsiasi iniziativa, ma, come la signora Delgado replica a  Pereira “forse tutto si può fare, basta averne la volontà“.

Bruna Cipriano

 

“E a quella parola, anima, Pereira si sentì riavere, sostiene, fu come se un balsamo lo avesse sollevato da  una malattia”

Questa è una delle frasi più emblematiche citate dall’autore che sembra racchiudere e sintetizzare  l’intero testo. Infatti, il principale quesito che Pereira pone al prossimo, ma soprattutto a se stesso, è  proprio quello della resurrezione della carne e dell’interesse altrui riguardo la tematica della morte. Spesso, d’altra parte, la risposta di Monteiro Rossi evidenzia il suo coinvolgimento al tema della vita. In  quel soffio vitale (e cioè l’anima) sembra esserci racchiusa la parte più importante dell’uomo: l’indole e  dunque l’identità. L’anima, infatti, non si limita a donare una vita al nostro corpo, ma presuppone  l’esistenza di una coscienza che non è prodotta solamente dal cervello.  “ Ogni individuo non ha una sola  anima, ma una confederazione di anime su cui ne domina una ,un io egemone” ;così viene definito dal  dottor Cardoso il principio immateriale della vita nell’uomo. È cosa assai complessa definire l’origine  dell’anima, ci provarono antichi filosofi come Hobbes, Cartesio, Spinoza senza mai arrivare ad un vero e  proprio traguardo. Tale mistero, tuttavia, riesce a fornirci la certezza per cui senza l’influsso vitale  emanato dall’anima verrebbe a mancare una parte essenziale della nostra vitalità.

Anna Pagano

 

La  bella limonata fresca continua a guardarlo ed è insistente, proprio come il ritratto di “sua moglie” che lo osserva con un sorriso lontano, quindi, sarà breve amici miei.

Il Dottor Cardoso aveva ragione, c’è un nuovo Io egemone in lui , e non perché aveva conservato quegli “impubblicabili necrologi” su Marinetti o  Majakovskiji, né perché era rimasto sbalordito  di fronte alla macelleria del povero David Mayer e neppure perché aveva elencato perfettamente le origini etniche dei portoghesi al direttore, contraddicendolo sulla questione della razza.  Il vero motivo per il quale, in lui era presente un nuovo Io egemone, era  il futuro. Egli  aveva seguito finalmente  le ragioni del cuore decidendo di “non frequentare più il passato ma di frequentare il futuro”, e per un momento si era sentito davvero un  inglese.

E ci aveva fatto un sogno, un sogno sul futuro, del Portogallo e dell’Europa, ma, sfortunatamente per voi miei lettori, i sogni non si devono rivelare, sostiene Pereira.

 

                                                                                                               Sara Robetti

“Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io, comunque bisogna stare con gli occhi aperti, nonostante tutto, cuore, sì, sono d’accordo, ma anche occhi bene aperti”.

Questa frase di “Sostiene Pereira” mi ha particolarmente colpita: è come dire “al cuore non si comanda”. Certo che no, non si possono dare ordini a un cuore innamorato, a un cuore che scoppia di passione, che va dritto ai sentimenti, anche se a volta possono essere feriti. Seguire il cuore, per quanto bello sia, ti rende consapevole del fatto che ci possono essere delle delusioni. È importante avere fiducia nel proprio istinto, ma bisogna anche tener conto che nella vita si può cadere, ciò che conta è avere il coraggio e la forza di sapersi rialzare.

È bene, quindi, avere sempre gli occhi aperti per essere in grado di sopportare qualsiasi fallimento e insuccesso della vita.

Giorgia Maria Carotenuto

 

“Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i  dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io.” 

Seguire il proprio cuore è la via più semplice per essere felici e vivere senza rimpianti.  È necessario esprimere le proprie emozioni, i propri stati d’animo. Esso può comunicare con noi tramite i sentimenti e le sensazioni che ci trasmette.

Come dice Pascal: “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”, è una lotta da sempre  presente quella tra il cuore e la ragione, entrambi sono importanti.

Seguire il cuore, al giorno d’oggi, è un’azione che definisce deboli le persone, ma, al contrario indica una persona coraggiosa che non si fa influenzare dal pensiero  altrui.

Una cosa è sicura: il cuore è uno strumento per vivere più intensamente!

                                                                                                   Roberta Pignataro

 

“Si chiese: in che mondo vivo? E gli venne la bizzarra idea che lui, forse, non viveva, ma era come fosse già morto”

Nell’estratto riportato, si nota in modo lampante l’idea che il narratore ha del personaggio e del suo modo di vivere: Pereira è un uomo che vive di abitudini, è pigro e non corre rischi. Il lutto della moglie è ciò che più ha incrementato la sua staticità, facendolo comportare come se “fosse già morto”; allo stesso tempo, però, sarà proprio la sua ossessione verso la morte a farlo avvicinare a un saggio trattante questo tema e al suo scrittore, Francesco Monteiro Rossi. Sarà il giovane Italo-lusitano a spingere fuori Pereira dalla sua “non vita” e a donargli uno scopo, riuscendo così anche a superare il lutto della moglie. L’autore vuole suggerirci implicitamente che vivere significa lottare per ciò in cui si crede e per essere liberi, elogiando i giornalisti come Rossi i quali, nonostante possano andare incontro a una morte prematura per le loro idee, hanno vissuto una vita dignitosa, perché intensa e sacrificata per una degna causa: la riconquista della libertà.

Martina Collaro 

«La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il  futuro» 

Il libro “Sostiene Pereira”, di Antonio Tabucchi, si concentra, fra i vari temi  trattati, sulla difficoltà del protagonista nel superare la perdita della moglie e  nell’elaborare il lutto. Il dottor Cardoso suggerisce a Pereira di abbandonare il  suo atteggiamento nostalgico e di vivere nel presente, anziché nel passato. La  citazione “La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”  sottolinea l’importanza di guardare avanti, di trovare nuove relazioni e di  affrontare il futuro con positività.

Il dialogo tra Pereira e il dottor Cardoso fa riferimento alla teoria della  confederazione delle anime di Théodule Ribot e Pierre Janet, che descrive la  memoria come una confederazione di idee e immagini che si legano tra loro in  base a esperienze personali ed emozioni. Il dottor Cardoso suggerisce a Pereira  di trovare una persona con cui parlare delle sue emozioni e di elaborare il lutto  attraverso la condivisione e la riflessione. Il protagonista, tuttavia, si sente solo e isolato, e non trova nessuno con cui  confidarsi. In questo senso, la figura del praticante Monteiro Rossi assume un  ruolo importante, come rappresentante del futuro e della speranza. Il dottor  Cardoso suggerisce a Pereira di cercare di frequentare il futuro, di trovare una  persona giovane e speranzosa con cui condividere idee e progetti.

E’ una riflessione sulla difficoltà  dell’elaborazione del lutto e sulla necessità di guardare al futuro, di trovare  nuove relazioni e di abbandonare un atteggiamento nostalgico nei confronti  del passato. La teoria della confederazione delle anime viene utilizzata come  strumento per comprendere il funzionamento della memoria e la necessità di  elaborare le emozioni attraverso la condivisione e la riflessione.

Rita Angela Vitiello

 

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