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Queste parole riassumono perfettamente il messaggio di Sostiene Pereira, un libro-denuncia in cui si affrontano temi come la censura e la resistenza contro i regimi totalitari.
Quello che ci ha stupito di più durante la lettura è che situazioni come quelle descritte nel romanzo e ambientate nell’Europa degli anni Trenta del ‘900, allora completamente alla mercé di dittatori, con le popolazioni che faticavano nell’esercizio dei propri diritti, siano attuali anche oggigiorno, poiché in alcuni contesti la libertà di stampa e di opinione sono ancora negate.
Il romanzo ci mostra tre diversi modi di reagire di fronte alla dittatura: ci sono personaggi che si piegano al regime e aderiscono ai suoi principi, altri che scappano via dal Paese, altri ancora che invece oppongono resistenza e lottano per riacquistare i propri diritti e le proprie libertà.
Purtroppo ancora oggi alcune persone sono poste di fronte a questa scelta: basti pensare alla situazione di tanti Paesi in guerra e di tante persone costrette dalle discriminazioni o dalla privazione dei diritti fondamentali a cercare asilo in posti più sicuri, dove spesso vengono invece stigmatizzati e guardati con sospetto.
Fino a poco tempo fa avremmo pensato alla guerra come ad un’esperienza lontana da noi, lontana dall’Europa, relegata alla memoria del ‘900; ma adesso i conflitti in corso ci ricordano che la guerra è un pericolo sempre presente.
