Cime tempestose 2024, Laboratorio, Un libro tante scuole

Recensione “Cime Tempestose”, Emily Bronte


Alessandra Gatto, IVB

Liceo Classico Mandralisca - Cefalù

Nome Scuola

Liceo Classico Mandralisca

Città Scuola

Cefalù

“Cime Tempestose” è l’unico romanzo scritto da Emily Brontë e pubblicato nel 1847 sotto lo pseudonimo di Ellis Bell.

Il libro è ambientato nella brughiera dello Yorkshire e racconta la tormentata storia d’amore tra Catherine Earnshaw e Heathcliff, un orfano adottato dalla famiglia Earnshaw.

La trama è narrata da Lockwood, un inquilino che si trasferisce nella tenuta di Thrushcross Grange, vicino a Wuthering Heights, la residenza di Heathcliff.

Il romanzo è noto per la sua complessità psicologica e la profondità dei personaggi.

Catherine ed Heathcliff sono due figure tormentate, legate da un legame passionale ma anche distruttivo.

La loro relazione è permeata da gelosia, rancore e vendetta, e si sviluppa attraverso una serie di eventi drammatici che coinvolgono anche le loro famiglie e le persone intorno a loro.

Brontë esplora temi come la passione, la vendetta, la solitudine e la redenzione, creando un’atmosfera cupa e tetra che riflette lo stato d’animo dei personaggi.

Le emozioni tumultuose dei protagonisti vengono trasmesse attraverso dialoghi intensi e monologhi interiori, che mettono in evidenza i conflitti interiori e le passioni travolgenti che li consumano.

La prosa è ricca di descrizioni dettagliate che catturano l’ambiente selvaggio della brughiera e contribuiscono a creare un senso di claustrofobia emotiva.

La brughiera dello Yorkshire è descritta in modo dettagliato e diventa quasi un personaggio a sé stante, con le sue lande selvagge, il clima rigido e l’atmosfera inquietante che permea tutto il romanzo.

“Cime Tempestose” è considerato uno dei capolavori della letteratura inglese, apprezzato per la sua profondità psicologica, la complessità dei personaggi e la sua capacità di catturare l’essenza dei sentimenti umani più oscuri.

E’ un romanzo che mi ha profondamente colpito per la sua intensità emotiva e la complessità dei personaggi.

La storia di Catherine ed Heathcliff è un viaggio travagliato attraverso l’amore, la passione e la vendetta, che mi ha fatto riflettere su molti aspetti della natura umana.

Una delle cose che mi ha colpito di più è stata la rappresentazione della potenza distruttiva dell’ossessione e della gelosia.

L’amore tra Catherine ed Heathcliff è così profondo e incondizionato che diventa tossico, portando alla rovina di entrambi e di coloro che li circondano. Questo mi ha fatto riflettere su quanto sia importante trovare un equilibrio nelle relazioni e evitare di permettere che l’ossessione e la gelosia prendano il sopravvento.
Inoltre, il tema della redenzione è molto presente nel romanzo.

Nonostante gli errori e le azioni crudeli dei personaggi, Brontë lascia spazio alla speranza di un cambiamento e di una possibile redenzione. Questo mi ha fatto riflettere sulla natura umana e sulla capacità di crescere e cambiare nonostante le avversità.

Infine, l’ambientazione selvaggia della brughiera dello Yorkshire ha contribuito a creare un’atmosfera cupa e inquietante che si rifletteva nei conflitti interiori dei personaggi. Mi ha fatto riflettere su come l’ambiente circostante possa influenzare le emozioni e le azioni delle persone, e su come la natura possa essere un riflesso dei tormenti interiori dei protagonisti.

”Lui è più di me stessa. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono le stesse”.

Questa è la frase che mi ha maggiormente colpita all’interno del romanzo. E’ una frase ricca di romanticismo, detta da una donna che si rende conto di quanto lui sia importante e fondamentale per la sua felicità.

Nonostante questa frase compaia in un romanzo del 1800, la storia di Heathcliff e Catherine Earnshaw, la cui scelta dovuta alla testardaggine di lei di non stare insieme, farà soffrire tutti i personaggi del romanzo.

Questa affermazione riflette un senso di connessione profonda e universale tra le anime umane. Sottolinea l’idea che, nonostante le differenze esterne e le esperienze di vita uniche di ciascuno, ci sia una similitudine fondamentale nelle nostre nature interiori. Può suggerire un’empatia profonda e una comprensione dell’essenza umana, che trascende le barriere superficiali come la razza, la cultura o le circostanze esterne.

Questa frase è eterna, perché anche se poi le loro strade per varie ragioni si divideranno, le loro anime rimaranno sempre legate da un filo sottile che prende il nome di destino.

 

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