L'isola di Arturo 2022, Un libro tante scuole

Leggendo L’isola di Arturo


Redazione "Un libro tante scuole 2022"


A rivederla, adesso, mi vergognavo d’aver potuto, il giorno prima, trattarla con tanta confidenza, e abbandonarmi fino al punto di dirle i miei segreti.”

Il rapido cambiamento di opinione di Arturo nei confronti della matrigna è l’aspetto che colpisce maggiormente. Nel capitolo precedente infatti vediamo come il protagonista e Nunziata si siano avvicinati quando lei ha iniziato a interessarsi alla sua vita, tanto che il punto di vista sulla matrigna cambia, non è più un nemico. Ma ora l’opinione di Arturo varia di nuovo quando la vede diversa dalla sera prima, lei risulta per nulla curata e sgraziata. Il giovane, forse provando vergogna per essere entrato in confidenza con una persona, con così tanta noncuranza decide di evitarla, nonostante per tutta la durata del capitolo lei provi a dialogare con lui.  

Maryanne SARACCO 

Basta non ne posso più di quest’isola. Bisogna che mi decida a cambiar aria”

Dopo a malapena quindici giorni di soggiorno a Procida, Wilhelm, decide di ripartire e di compiere un nuovo viaggio. Nunziata non è d’accordo e decide, con molta paura, di rispondere al marito che subito la controbatte con tono aggressivo sfruttando a suo favore il terrore di lei.

Questo atteggiamento non è facile da attribuire a una coppia di sposi. Con questa affermazione, Wilhelm, fa capire che si è già stufato di Nunziata e la sua priorità sono i viaggi. 

In seguito questo discorso si svilupperà diventando un monologo di lui sul suo odio rispetto alle donne, appreso dall’Amalfitano. 

La sposa cercherà aiuto in Arturo, il quale darà ragione al padre, offendendo Nunziatella.

Francesco FERRANDO

“Non ressi più l’amarezza di perdere le brevi ore della sua compagnia che ancora mi rimanevano.”

In questa affermazione di Arturo, si può capire in maniera chiara che una volta accortosi di star perdendo, anche se per breve tempo, una, se non la persona più importante per lui, non regge all’idea di impiegare altro tempo che venga trascorso senza la vicinanza di suo padre.

Quando Wilhelm inizia a parlare di una ripartenza dopo un indugio sull’isola, Arturo si rammarica della solitudine che ha cercato per evitare la matrigna. La diretta conseguenza è stata rinunciare a momenti che avrebbe potuto trascorrere con il padre. Anche a me è capitato di accorgermi di alcuni valori nel momento in cui rischiavo di perderli e  sto vivendo questa situazione proprio in questo periodo. Spesso penso all’età dei miei nonni, figure fondamentali nella mia vita e mi soggiunge alla mente che non potrò averli al mio fianco ancora per tanti anni. La paura che mi accompagna è quella di capire il loro vero valore quando ormai non li avrò più con me. É proprio vero che le varie sfumature del gomitolo si osservano solo quando è stato dipanato completamente e non ci rimane altro tempo per contemplare la sua bellezza una volta compreso quale sia quella vera.

Elisa SCHENA

“Il sacrificio è la sola, vera perversione umana.”

Questa frase è pronunciata da Wilhelm nel discorso contro le madri e le donne in generale poiché le donne sacrificano tutto per i figli e a lui non piace il sacrificio. Inoltre la peggiore delle donne è la madre perché col suo amore non ti lascia vivere.

Dario DONATO 

“In realtà, le ragioni portate dal nostro Capo per dimostrare i torti delle madri erano, almeno in gran parte, proprio le medesime per le quali io, invece, mi rammaricavo, da sempre, d’essere orfano!” 

L’opinione di Arturo riguardo alle critiche del padre nei confronti delle donne e del tipo di amore che offrono è diversa: Wilhelm ha da sempre un odio radicato verso le donne, che considera degli essere inutili. Arturo, in questo caso, gioisce per il maltrattamento di Nunziata da parte del padre, a causa della gelosia, ma non condivide totalmente questo pensiero, perché non ha mai avuto qualcuno che lo abbia amato veramente, neppure la madre, con il suo amore sacrificale tanto criticato da Wilhelm.

Benedetta PITTALUGA 

‘’Guardavo mio padre dormire, e provavo un affetto quasi selvaggio; ma l’eterna impossibilità di avere da lui una risposta e consolazione mi dava un sentimento di debolezza infantile. Mi venne una nostalgia ch’egli mi baciasse e mi accarezzasse, come fanno altri padri coi figli’’.

Si ripropone anche in questo capitolo il tema dell’amore non corrisposto di Arturo per il padre, figura di riferimento che in realtà non trova. Il distacco di Wilhelm da Arturo è accentuato dal fatto che non chiama mai il figlio col suo nome, ma con il soprannome di ‘’MORO’’. Questo delinea la personalità priva di sentimenti e introversa di Wilhelm, che alimenta le fantasie e le speranze del figlio in una disperata e continua ricerca dell’amore del padre; talmente disperata che Arturo comincia ad immaginare ad occhi aperti che il padre lo abbracci e gli rivolga gesti affettuosi. Arturo è ben conscio che le sue fantasie rimarranno tali, ma nella totale rassegnazione cerca conforto in esse. 

Ginevra VENTURI

“E non viveva più con la mente, ma solo coi respiri, come i fiori”.

Trovo che queste parole siano molto dolci e, forse per la prima volta, Arturo riesce a scorgere quel che c’è di bello in una figura femminile che non sia la madre. Fino a quel momento il ragazzo aveva provato affetto solo nei confronti della figura materna e della cagnolina Immacolatella, ripudiando il resto del genere femminile, come insegnatogli dal padre e dall’Amalfitano. Nunziatella, mentre dorme, trasmette ad Arturo l’idea che non sia sfiorata da sogni o pensieri. Il suo volto è candido e con un’espressione favolosa che gli ricorda il giorno in cui è arrivata sull’isola.

Arturo sta sconvolgendo le sue certezze e le sue emozioni. Si sta innamorando?

Eleonora GATTI

“Ma essa, credo, non aveva pensieri, e nemmeno era consapevole di non esser felice. Una pianta di garofano o di rosa, anche se, invece che in un giardino, le tocca di stare sull’angolo di una finestruola, dentro un coccio, non si mette a pensare: Potrei avere un’altra sorte. E così era fatta lei, altrettanto semplice.”  

Arturo però continua a riversare sempre di più il suo odio sulla matrigna arrivando a casa sempre tardi e urlandole contro. Il suo comportamento infastidisce soprattutto per il fatto che Arturo vuole che lei lo tema quanto teme suo padre e il lettore non può fare altro che provare pena per Nunziatella.    

Serena BISCARI

“E certo, io lo credevo provocato dall’offesa, quel furore amaro, non da altro; ma può darsi che, nella mia inconsapevolezza, io lamentassi già, invece, le pretese impossibili del mio cuore. E le gelosie opposte e intrecciate, le passioni multiformi, che dovevano segnare il mio destino!”

Arturo odia il non riuscire a odiare Nunziatella, e allora cerca in tutti i modi di farsi disprezzare da lei, senza, però, riuscire nel suo intento. Infatti questa ragazza ha un cuore buono ed è l’unica che può salvare Arturo, prima che sia troppo tardi, prima che diventi completamente come suo padre. Per il protagonista è esecrabile qualsiasi gesto d’affetto che, nonostante tutto, gli rivolge Nunziata: per esempio il fatto di aspettarlo per cena, anche se sa che sarebbe tornato ad un orario indecente. Ecco, questa bontà di Nunziata non dovrebbe essere confusa erroneamente con la stupidità, perché è proprio questa bontà a esplicitare nel romanzo la sua intelligenza, in confronto alla repellente ignoranza dei due Gerace. Inoltre, imperterrita, continua a  far valere il suo essere donna, come afferma in una discussione con Wilhelm Gerace: “-Quello là- proruppe, invasa da uno strano spirito battagliero,-quello Stregone s’era scordato della madre sua! A parlare così delle femmine! Eh! Ma se non era una femmina, a lui, chi lo faceva?-”.

Inoltre nell’animo di Arturo si fa avanti un senso di gelosia, perché vuole suo padre tutto per sé, come tenta di convincersi, o perché vorrebbe stare lui con Nunziatella, al posto di Wilhelm ? 

Maia FORNAROLI

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