Laboratorio, Sostiene Pereira 2023, Un libro tante scuole

“Il problema è che il mondo è un problema”


Antonio Corriero

Liceo "E. Fermi" - Bari

Nome Scuola

Liceo "E. Fermi"

Città Scuola

Bari

Siamo nel 1938, in tutta Europa la fa da padrona la destra estremista di Mussolini e Hitler, in Spagna è in corso la guerra civile dovuta al colpo di stato delle forze nazionaliste, la storia di cui si parla di meno in Europa è quella del Portogallo. Paese decentrato rispetto al fulcro dell’attività bellica di questi anni e meno considerato dall’attenzione degli storici, il cui popolo però subisce le conseguenze del governo dittatoriale e repressivo di Salazar.

Questo è il quadro storico di un libro che descrive nel dettaglio la caldissima capitale portoghese, con i suoi profumi e la sua atmosfera, il cui protagonista, Pereira, è un uomo dall’età avanzata che lavora presso un giornale pomeridiano non molto noto.

Costui sembra però essersi abituato a sopravvivere, ormai assuefatto all’omertà di chi gli sta attorno, in un Paese dove non si denuncia più, non ci si ribella, “La sua era solo una sopravvivenza, una finzione di vita”.

Un uomo che abita in un Paese raccontato nella storia come marginale, che lavora presso un giornale poco conosciuto e che ormai, dopo la morte della moglie, ha smesso di vivere attivamente, sembra quasi subisca la calura dell’estate portoghese, così come non si cura del suo essere sovrappeso e dei conseguenti problemi di salute: Pereira si sente ormai un uomo fra tanti, una semplice pedina del governo, che ha smesso anche solo di tenere in considerazione l’opzione di ribellarsi.

Un accostamento che stona quello del giornalista indifferente, quasi estraneo alla società che lo circonda; ormai perseguitato dall’idea della morte, Pereira si sente solo: “non so in che mondo vivo… il problema è che non faccio altro che pensare alla morte, mi pare che tutto il mondo sia morto o che sia in procinto di morire”.

Il protagonista, soffocato dalle pressioni dei suoi superiori e del governo e assillato dal ricordo del passato, subisce una deresponsabilizzazione, non si sente più responsabile e padrone del destino del suo Paese, pur ricoprendo un ruolo che gli dà la possibilità di promuovere un messaggio. Riprendendo una frase del libro: “Il problema è che il mondo è un problema e certo non saremo noi a risolverlo”.

Pereira non è però un uomo privo di ideali, il coraggio lo ritrova gradualmente, e quasi senza rendersene conto, grazie ad un giovane sfacciato e ribelle, Monteiro Rossi.

Tutte le richieste o proposte del giovane Monteiro, inizialmente valutate come inaudite e impresentabili ai lettori del “Lisboa”, cominciano ad essere intimamente accettate, poi sostenute dall’anziano protagonista.

Il titolo del libro è la frase più ripetuta, “sostiene Pereira”, il narratore infatti non è Pereira, non si tratta di un racconto autobiografico dove il protagonista e l’autore coincidono: la prospettiva è più ampia, ruota meno attorno alla sola vita del giornalista del Lisboa.

Uno studio umano che riflette su temi importanti e che mi ha lasciato molto, attraverso uno stile narrativo scorrevole e dettagliato che contribuisce a rendere l’atmosfera e a comprendere le ragioni dietro alle scelte dei personaggi.

una recensione (max 2000 battute)

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