Laboratorio, Un libro tante scuole

Col vostro permesso non me ne andrò


Giada Baglione

I.I.S. "Cesare Baronio" - Sora

Nome Scuola

I.I.S. "Cesare Baronio"

Città Scuola

Sora

Gruppo di lettura

V A

Col vostro permesso non me ne andrò…

“La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità” ed è proprio tramite la letteratura che Antonio Tabucchi, autore del libro “Sostiene Pereira”, lo stesso da cui è tratta questa citazione, descrive la situazione portoghese, nonché quella europea, nei primi anni Trenta.
In un Portogallo in cui dilaga la violenza, spicca la figura di Pereira, uomo acculturato e direttore della pagina culturale di un quotidiano del pomeriggio.
Pereira mostra fin da subito di disinteressarsi della situazione politica del suo paese fin quando nella sua vita entra a far parte un giovane, Monteiro Rossi che, a differenza dell’uomo, sembra tenere a cuore ciò che accade ed essere informato sugli ultimi avvenimenti.
Il ragazzo diventerà un grande grattacapo per il povero Pereira che, spinto da un moto di compassione, cercherà di aiutarlo in qualsiasi modo possibile.
Nel corso della storia Pereira si troverà di fronte persone che cercheranno di aprirgli gli occhi per fargli capire che il Portogallo non è più il paese in cui lui è cresciuto; in particolar modo il Dottor Cardoso, che dopo aver studiato in Francia ed essere tornato in Portogallo, sente adesso la nostalgia di quel paese che lo ha accolto a braccia aperte, che gli ha dato istruzione e soprattutto libertà.
Egli gli illustrerà una particolare teoria sull’ egemonia delle anime che turberà non poco il nostro protagonista, ma che lo spingerà anche a riflettere, e in qualche modo a comprendere poi i propri comportamenti delle ultime settimane.
La cosa che mi ha colpito maggiormente dalla lettura e dall’analisi di questo libro è il modo in cui l’autore è riuscito a darci un quadro molto preciso del Portogallo del tempo, “giocando” con la figura di Pereira – un uomo adulto che, anche per paura di ciò che potrebbe accadere, si rintana nella vita che ha già vissuto, rifiutandosi di osservare la realtà – e quella di Monteiro Rossi e della sua fidanzata Marta, che essendo giovani sentono propria l’urgenza di intervenire, lottare e se necessario morire, per evitare che la loro esistenza si riduca soltanto a quello che stanno vivendo.
L’esperienza di lettura condivisa, che ho sperimentato per la prima volta nonostante io sia un’accanita lettrice, mi ha colpito per una ragione in particolare: leggendo insieme e contemporaneamente ad altre persone, sono riuscita ad osservare come, da un unico testo, ognuno ricavi uno spunto di riflessione diverso dall’altro, altrettanto importante e non scontato.
È da poco passato il 25 aprile, una data molto importate per il nostro Paese, e proprio in questi giorni mi è tornata alla mente la storia del nostro Pereira accompagnata dal ritornello della canzone “I campi in aprile” di Luciano Ligabue. In questa canzone, l’autore dà voce ad un ragazzo morto durante la Resistenza, appena dieci giorni prima la fine della guerra. Il ragazzo parla di un futuro che sarebbe potuto accadere in cui lui sarebbe stato circondato da nipoti a cui portare la sua testimonianza e proprio nel ritornello recita:
“I campi in aprile
Promettono bene
Son nato in un posto, cresciuto in un posto che non lascerò.
C’è un quindici aprile
Accanto al mio nome.
Col vostro permesso io non me ne andrò”.
Ce la farà Pereira a trovare il coraggio di lasciare il Portogallo dopo aver aperto gli occhi? O resterà sempre chiuso nell’errata convinzione che il Portogallo rimanga fedele alle sue tradizioni politiche?
“Sostiene Pereira”, per alcuni suoi aspetti, mi ha ricordato un altro libro che ho letto e che consiglio; il titolo è “L’ultimo treno per Istanbul” di Ayse Kulin.
Il libro parla di Selva, una donna figlia dell’ultimo pascià ottomano, che si innamora di Rafael un uomo ebreo; e se la situazione possa sembrare difficile già in questo modo è importante guardare l’inquadramento storico delle vicende: 1940-1941, anni che fanno da sfondo ad una delle atrocità della storia ovvero la deportazione egli ebrei.
Selva e Rafael decidono di sposarsi e di trasferirsi in Francia, che però diventerà, di lì a poco, nazista.
I due, assieme ad altri conoscenti, amici e sconosciuti turchi, e grazie a dei passaporti falsi, cercheranno di raggiungere la propria terra natale attraverso un viaggio estremo e rischiosissimo attraverso l’Europa nazista.
Se riusciranno nel loro intento, a voi scoprirlo.

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