15 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Personaggi fluttuanti


Matilde Boltri, Matteo Farina

Liceo classico V.Alfieri - Torino

L’arte in generale consiste nel sondare le tue imperfezioni“.
Così Yasmine Reza ha iniziato la sua lectio introduttiva al Salone del libro 2025.
Una narrazione coinvolgente in cui la scrittrice parigina ha trascinato il pubblico nel profondo legame che sussiste fra i primi anni della sua vita e la definizione dei protagonisti delle sue storie.
La sua stessa esperienza, però, ha costituito la “fucina” da cui trarre il materiale per le sue opere: storie di uomini sradicati come i suoi genitori, che hanno subito la deportazione venendo privati di religione e lingua e con una perenne nostalgia della terra perduta. “Veniamo da lontano” è la frase che sintetizza questa condizione.
Un’infanzia complessa le ha impedito di dotare i suoi personaggi di una connotazione storica e geografica precisa e che l’ha portata a essere definita, talvolta erroneamente, “limitata agli esseri umani” proprio per la sua scelta di preferire l’analisi psicologica rispetto ad un approfondimento completo.  Nei suoi racconti di personaggi sono caratterizzati da una profonda ambivalenza, grazie a cui la scrittrice rappresenta la sua visione del mondo: un universo contrassegnato non dalle divisioni nette ma dalle sfumature in cui il bene è meno riconoscibile del male.

 

Purtroppo però non ci ha concesso l’intervista.

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