Cronache, Festa del Libro Ebraico 2022

Love life


Beatrice Govoni, Carlotta Lupo ed Emma Lupo, classe 3X


In occasione della Festa del Libro Ebraico, che si svolge in questi giorni al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, venerdì 16 settembre, la classe 3X del Liceo Ariosto ha avuto l’opportunità di partecipare all’incontro con Keren David, autrice del libro Le cose che ci fanno paura (Ed. Giuntina, 2022). Il romanzo, ambientato a Londra nei giorni nostri, parla di due gemelle ebree che hanno ricevuto un’educazione tra loro diversa e che si avvicineranno alla loro religione solo durante l’adolescenza. Questo incontro è nato dalla volontà di Mario Venezia, presidente della Fondazione del Museo della Shoah di Roma, il quale ha scoperto il libro grazie ai suoi figli, letto a scuola. E’ nata, così, l’iniziativa di inviarlo gratuitamente a vari istituti e di chiedere agli studenti di promuovere contenuti  del libro sui social, ottenendo 1400 richieste. Tale proposta è nata anche per dimostrare che i social non sono sempre piattaforme  solo di contenuti superficiali.

La conferenza con Keren David si è aperta con una domanda posta da uno studente sul fatto che siamo soliti pensare ai gemelli come persone che vivono in simbiosi tra loro e che nessun genitore si sognerebbe di separare, soprattutto durante il periodo della loro formazione. Nel romanzo, invece, le due protagoniste vengono proprio separate per precisa volontà dei genitori che scelgono due scuole di livello diverso. Questo incipit risulta dunque davvero spiazzante. E’ anche vero però che le due sorelle potrebbero essere il simbolo di due popolazioni, quella ebrea – vissuta per lo più nell’ombra- e quella europea- vista sempre  come la migliore.

L’autrice ha smentito questa interpretazione rivelando di avere avuto l’idea di non immaginare un solo protagonista, ma due, poiché vi erano troppi argomenti focalizzati su una sola persona. Inoltre Evie e Lottie rappresentano le diversità che si trovano nel mondo ebraico. Successivamente, il dottor Amedeo Spagnoletto, direttore del MEIS, ha ribadito che sono stati gli Ebrei a personificare l’Europa poiché erano già presenti prima della creazione degli Stati, del Cristianesimo e dei Romani. Differenziare gli Ebrei dagli Europei è, quindi, simbolo di ignoranza e disinformazione storica. Keren ha, poi, evidenziato che, secondo un recente sondaggio, l’Italia è il miglior Paese nel quale essere liberamente Ebrei, poiché c’è l’opportunità di integrarsi meglio all’interno della società. Ha raccontato infatti di quando, da giovane, aveva subito episodi di discriminazione, e di come tutt’oggi episodi di antisemitismo siano ancora presenti. 

L’autrice ha anche introdotto l’ultimo libro da lei scritto, intitolato Say no to the dress. Il romanzo racconta la storia di Miri, una giovane damigella il cui corpo sta cambiando a causa della pubertà. La protagonista dovrà imparare ad accettarsi così com’è. Questa storia possiede un’impaginazione comprensibile a tutti, scelta non casuale voluta per facilitare anche le persone dislessiche.

La classe ha sicuramente apprezzato e tratto profitto da questa esperienza, perché come ha detto una studentessa: “Le conferenze sono belle viste su YouTube, ma dal vivo sono sicuramente più coinvolgenti”. L’incontro ha dato anche l’opportunità di allenare l’inglese, poiché la scrittrice, su suggerimento del dottor Spagnoletto, ha preferito rispondere alle domande direttamente in lingua inglese avendo davanti un pubblico di studenti del Liceo linguistico. 

Il concetto chiave dell’incontro, ribadito fortemente dall’autrice, potrebbe essere quindi riassunto con LOVE LIFE: being kind, being thoughtful and being brave

 

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