Laboratorio, Oltre la notizia

Lotta alla disinformazione


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Lotta alla disinformazione

Come sopravvivere alle fake news.

Essere adolescenti oggi significa approcciarsi alle informazioni in prevalenza su internet, se non quasi esclusivamente tramite i canali social. Distinguere tra fatti e notizie false è particolarmente difficile in questo caso, perché le informazioni, specialmente su conflitti ed eventi catastrofici, si diffondono molto più
velocemente sui social media di quanto avvenga tramite i media classici, dove le fonti possono essere controllate da personale qualificato ed esperto. E così, spopolano tra i giovanissimi, su TikTok o Instagram, video (dis)informativi, la cui fonte originale non è più visibile, post non autentici, video in cui sono state montate registrazioni di altri eventi o addirittura di videogiochi.

Come fare ad affrontare situazioni di questo tipo? In che maniera è possibile distinguere la finzione dalla realtà? Come comunità scolastica, coinvolta nel progetto “Oltre la notizia” del Salone del libro di Torino e del Corriere della Sera, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con la docente di Italiano e con il giornalista Mario Garofalo, Caporedattore centrale digitale del Corriere della Sera e responsabile della transizione carta-web. Durante le lezioni curricolari del Laboratorio di giornalismo e dell’incontro col giornalista, svoltosi il 7 Marzo 2024, si è constatato come sia necessario essere sempre più abili nell’operare nel mondo dell’informazione facendo ricorso al debunking, per il quale i lettori dovrebbero seguire delle semplici regole. Di conseguenza, appare necessario:

1)Condividere solo notizie verificate;
2)Confrontare le notizie attraverso diversi canali, non solo tramite internet;
3)Indagare le fonti e ottenere delle prove;
4)Chiedere aiuto a una persona competente;
5)Ricordare che i social e internet sono manipolabili;
6)Riconoscere i tipi e gli stili delle notizie;
7)Dare il buon esempio non ricondividendo fake news.

Se tutti iniziassimo a sottostare a qualcuna di queste regole, le informazioni sarebbero maggiormente chiare e non si creerebbero effetti a catena rischiosi e, talora, paurosi, fughe di notizie errate – specialmente in ambito scientifico-tecnologico e bellico -, false credenze tra persone che spesso non hanno un’elevate istruzione.

Si tratta, dunque, di una lotta all’informazione che parte dal basso, da chi, come il lettore che adesso sta leggendo, vuole restare sempre informato sulle notizie del mondo, senza incorrere nella trappola della disinformazione, rischiando di dare adito, magari inconsapevolmente, alla diffusione di notizie incomplete, deformate o false. Bisogna, dunque, dare spazio alla vera voce dei giornalisti e di riscoprire, quando possibile, il piacere della carta stampata e dell’importanza della parola

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