12 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Iran, donne e rivolte


Lucia Alescio, Ilenia Baiocato

Liceo Classico Vittorio Alfieri - Torino

L’Iran ha una storia molto complicata. Nella Sala Ambra del Salone del Libro Sara Hejazi, Pegah Moshir Pour, Barbara Stefanelli e Francesca Paci, hanno parlato di Iran, donne e rivolte. Da un paio di anni, ma in realtà da molto di più, è in corso nel Paese un movimento di protesta. Una rivoluzione di identità culturale che ha origine dall’unità di base di ogni società, i nuclei familiari, e che forse, per essere definita “rivoluzione”, avrebbe bisogno del supporto di enti autorevoli all’interno del Paese. Proprio per questa mancanza e per i recenti conflitti che hanno attirato l’attenzione pubblica, la lotta iraniana è passata in secondo piano dal punto di vista europeo. Qui l’attivismo si è spostato in una dimensione digitale, portato avanti dalla gioventù occidentale. La situazione in Medio Oriente, che ha origine dal digitale, viene invece affrontata in maniera più diretta, con proteste pacifiche in piazza. Si tratta di un movimento “giovane” sia perché nato nel 2016, sia perché guidato da adolescenti, in particolar modo da ragazze.

Le donne scendono in piazza per vedere soddisfatta la promessa di uguaglianza dell’Islam, religione che si fonda su questo principio, ma che non viene rispettato dall’attuale regime che si definisce “teocratico”. L’opposizione al Governo è vista quindi come un affronto a Dio stesso. A decidere le sorti dello Stato iraniano potranno essere solo le persone che lo abitano, e la partecipazione esterna potrà servire unicamente a dare attenzione alla lotta.

intervista a Sara Hejazi

https://youtu.be/OKeJx1Bwu5k

intervista a Pegah Moshir Pour

https://youtu.be/PgP-PqLjlM8

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