“Qualsiasi luogo sulla Terra, anche se piccolo, racconta la storia del mondo”.
Nella giornata di sabato 16 ottobre 2021, in occasione del Salone del Libro di Torino, si è tenuto l’incontro con lo scrittore e traduttore francese Mathias Énard, che ha segnato l’inizio della collaborazione con il Festival “Incroci di civiltà”, presentata dal direttore Nicola Lagioia. Lo scopo del Festival è quello di favorire l’unione di lingue, culture e voci diverse; infatti, la presentazione si è aperta con la lettura ad alta voce in lingua originale dell’incipit dell’ultimo romanzo dell’autore, Il banchetto annuale della confraternita dei becchini.
I libri di Mathias Énard sono considerati enciclopedici, poiché contengono una quantità sterminata di nozioni, personaggi e luoghi; si tratta di “opere mondo”, ovvero testi che, partendo da un minuscolo dettaglio, possono collegare un paesino dimenticato alla Grande Storia. Non solo, l’autore è solito trattare il rapporto tra Occidente e Oriente, in particolare la “ruota del carro del karma” e la visione buddista dell’uomo. “Tutti siamo stati tutti o tutto” è la frase che racchiude il fulcro del romanzo, la reincarnazione, che permette di abbracciare un nuovo rapporto uomo-natura.
La scrittura di Mathias Énard si basa dunque su relazioni e conflitti, sensazioni e percezioni, come il dialogo tra freddo e caldo, tra gelo e godimento, sviscerato nel corso de Il banchetto annuale della confraternita dei becchini. Gioca poi sulla compresenza di documentazione, da cui ha inizio la storia, e invenzione, che riguarda odori, espressioni, rumori, pensieri. Non a caso, il punto di partenza dei suoi testi è sempre l’attualità: egli desidera offrire spunti di riflessione e prospettive differenti sulle “sfide del presente”, ad esempio la crisi climatica.
E’ attraverso i punti di vita dei numerosi personaggi che Mathias Énard trasmette i suoi insegnamenti e i suoi messaggi, diventando così l’emblema dell’intreccio di voci e degli “incroci di civiltà”.