Oggi, nella Sala Gialla del Salone Internazionale del Libro di Torino, abbiamo assistito ad un incontro “poetico” con Carlo Marconi, Come d’estate il temporale (Lapis) e Antonella Sbuelz, Il mondo è triste senza di me (Feltrinelli). Il primo è un maestro della scuola primaria e organizza dei laboratori di poesia per bambini. Per Carlo la poesia è come una canzone, infatti dice “Le rime fanno danzare tutte le parole, tenendole pur sempre unite. È un modo di guardare la realtà, di sbieco, per storto o per dritto e sempre con positività.” Le sue prime poesie sono nate insieme ai suoi alunni, per lui le idee migliori arrivano ascoltando. Per Carlo le poesie raccontano le emozioni che non si riescono ad esprimere a voce, sono le “poesie emozionate”. Nei suoi versi le parole sono unite dalle rime e l’autore è molto attento al ritmo e negli ultimi versi che scrive, utilizza immagini per sorprendere chi legge.
Antonella Sbuelz è una poetessa laureata in Letteratura Moderna e vive a Udine. Ha iniziato il suo percorso con libri per adulti, “Questa notte non torno” è il suo romanzo più famoso, ma la passione per la poesia è iniziata da bambina, grazie ai versi della “Divina Commedia”. Antonella ha ammesso che non capiva un granché di quello che leggeva, ma le piaceva perché era affascinata dal suono dei versi di Dante. Le loro raccolte di poesie esprimono molte emozioni soprattutto quelle dei bambini, la paura soprattutto, in particolare la paura del buio, la paura di sbagliare e quella di rimanere soli.
Come dice Antonella la poesia fa stare bene e ci fa compagnia durante la nostra vita.