Oggi nella Sala Gialla del Salone Internazionale del Libro di Torino si è svolto “Il tempo che è stato”, con Alessandro Q. Ferrari, “Quando raggiungeremo il sole” DeA, Antonella Botti, “Sciamadda“, Giralangolo e Guido Sgardoli “Syberia” San Paolo.
Tre storie di ragazzi: per introdurre l’incontro la moderatrice chiede “Per un adulto, quanto è difficile immedesimarsi in un adolescente?”. “É complesso, ma è una magnifica opportunità, perché scrivere sui giovani è anche ripensare, da adulti, alla propria vita passata” dice Antonella Botti, mentre Ferrari si sente ancora come un adolescente, con gli stessi problemi di una volta, ma con più esperienza e capacità di autocontrollo, riesce ad immedesimarsi nei giovani e anzi ha più difficoltà a relazionarsi con gli adulti. I tre libri hanno molte caratteristiche in comune: il passato, lo sciamano, la magia e l’alternarsi di vicende fantastiche e realistiche.
La visione del passato, dice Ferrari, è diversa per ognuno di noi: tutto ciò che ora vediamo come passato, è stato il presente, e ciò che stiamo vivendo ora, un giorno diventerà passato.
Sgardoli, sempre affascinato dai racconti sui viaggi nel tempo, fa un paragone con la vita reale: “Se commetti un errore, non puoi tornare indietro nel tempo. Nei libri, invece, ciò è possibile”, come accade a Janis il protagonista di Syberia.
Come insegnante di storia, afferma Antonella Botti, la Storia è la materia principe : quando dobbiamo conoscere qualcosa, andiamo sempre a studiare prima di tutto la Storia.
La magia, come abbiamo detto, è il legame fra i tre libri: tutti hanno rituali magici, molti sono scaramantici e sono influenzati dalla superstizione, infatti la ragione non dà risposte a tutto. Ecco perché i protagonisti dei tre libri fanno ricorso all’aiuto di sciamani, stregoni e chiromanti.
Tra storia, tempo, magia e un po’ di inquietudine, gli autori soddisfano il pubblico con il firmacopie al termine dell’ incontro.