Salone del Libro 2022

Donne e desiderio: un viaggio tra stereotipi e privazioni


Ilaria Boules e Sole Laurenti - Liceo classico Alfieri di Torino


«L’emotività e il desiderio fanno parte di un unico appartamento in affitto, dove niente è tuo e l’unica scelta che hai è adattarti». In questo modo Elisa Casseri ci riassume il suo Grand Tour sentimentale (Solferino editore), assieme a Fame Blu (La nave di Teseo) di Viola Di Grado e Niente di vero (Einaudi editore) di Veronica Raimo, presentate da Claudia Durastanti il 21 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Attraverso due parole chiave, spazio e ruolo, le tre autrici ci accompagnano nel viaggio che hanno compiuto per la scrittura di questi tre libri.

La prima, Elisa, ci riporta di come ha deciso di intraprendere un “cammino di Santiago dei sentimenti”, cercando di girare l’Italia per andare a intervistare uomini e donne su un’unica materia: il desiderio femminile. Grazie alla testimonianza di persone diverse riesce a giungere alla conclusione che «nonostante siamo una collettività di Io che formano un Noi, non riusciamo a ragionare come un Noi»: da una parte gli uomini non riescono a prendere coscienza del fatto che le donne possono avere una libertà sessuale esplicita e definita, mentre molte donne accettano ingiustamente questo stereotipo e procedono a reprimere la loro vera identità.

Viola invece racconta in modo macabro e grottesco ma anche sensuale ed erotico la storia di due ragazze solitarie che dopo essersi trovate divorano un amore travolgente, senza pause e senza respiro, un amore vissuto in una città, Shangai, essa stessa simbolo di questo turbine di emozioni con cui stili architettonici differenti e alienanti si fondono in una «mescolanza schizzoide ed onirica» mutando come un flusso di pensieri sempre nuovo, sempre emozionante, sempre erotico, quasi un raggiungimento pieno della libido che richiama un orgasmo. L’autrice descrive l’amore come «una psicosi socialmente accettata» che non può portare altro che distruzione e desolazione.

Infine Veronica ci parla di una storia, la sua, divertente ma pungente e critica verso un nucleo familiare che per forza di cose forma la sua identità – e sessualità – in uno spazio angusto, troppo piccolo per una bambina che deve fare a spallate con la vita per emergere. Veronica, protagonista del libro, affronta con grande energia tutti gli ostacoli che la vita le pone davanti e, per quanto tragici, cerca sempre di renderli comici.

Tre racconti diversi, tre punti di vista particolari, tre modi di approcciarsi alla sessualità, ma una certezza condivisa: il viaggio verso la destigmatizzazione del ruolo femminile procederà di fronte a qualsiasi ostacolo.

 

 

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