17 maggio 2025, Salone del Libro 2025

Come l’AI può far parte di un romanzo: Tokyo Simpathy Tower


Gioia Fiorini e Chiara Iezzi

Liceo M. Grigoletti - Pordenone

Il romanzo scritto dall’autrice giapponese Rie Qudan ha sollevato dibattiti internazionali riguardanti l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per stilare parte del suo manoscritto.

La scrittrice sostiene che anche le persone che hanno criticato il suo lavoro, abbiano contribuito a creare la vera opera, che non si limita a un libro, ma che nel suo complesso è fatta di lingue, parole, persone.

Qudan chiarisce da subito che non intendeva creare una flame, cioè una notizia che diventa virale, ma anzi la sua scelta era nata da una riflessione su come la meccanicità sia talvolta anche umana. Da questo nasce l’idea di usare l‘AI con funzione narrativa e espressiva, come un vero e proprio personaggio che interviene nella trama, come se a parlare fosse un uomo medio e non una macchina.

Ma il vero cuore del romanzo è la vita di Makina Sara: un architetta che progetta degli edifici che forse non verranno mai realizzati. La protagonista partecipa a un bando per la costruzione della torre della simpatia, un luogo dove i criminali possano essere curati, a differenza delle carceri, diventando simboli di riscatto.

Con le sue ultime parole, la scrittrice ci invita: “immaginate tutti che la Simpathy Tower esista!”

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