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Cellulari? Il segreto è saperli usare


Leire Ricci classe 3C

Scuola secondaria di primo grado "Rosso di San Secondo" - Capezzano Pianore (Lucca)

In questi anni, in cui i cellulari stanno ottenendo sempre più importanza nella nostra società, si parla molto degli effetti che questi hanno soprattutto sui giovani.

Io credo che i telefoni ci possono aiutare molto, se usati responsabilmente ma che ci possono anche svantaggiare togliendoci tempo ed energia.

Per esempio, i cellulari ci aiutano a comunicare con altre persone, a farci sentire in compagnia quando non possiamo essere vicini fisicamente. Ma hanno un effetto negativo se iniziamo ad utilizzarli per comunicare con qualcuno con cui potremmo parlare davvero. In questo caso ci fanno sentire soli, distaccati, lontani da un mondo vicino. Questo ci fa male, perché oltre a chiudere la finestra sulla nostra realtà riducendola ad un buco, apre le porte alle vite di altre persone che ci sembrano migliori e ci fanno pensare di non essere abbastanza aumentando il rischio di ansia e depressione. Spesso, però, sono anche le persone che ci stanno vicine che usando tanto il telefono ci feriscono. Per esempio ci sono casi di tecnoferenza, cioè quando un genitore passa più del 30% del tempo che trascorre con il figlio al cellulare, così non solo il bambino imiterà il genitore stando molto sui social ma c’è anche il rischio che il bambino sviluppi insicurezza e iperattività, sentendosi trascurato. Si discute tanto anche sul tema dei cellulari a scuola. Secondo me toglierceli non ci insegna ad usarli e il compito della scuola è di insegnarci cose che ci serviranno nella vita. Per questo io credo che fin da piccoli la scuola ci debba aiutare a usare i telefoni in modo responsabile. Infine io penso che i telefoni siano oggetti e che il loro effetto positivo o negativo dipenda solo dall’ uso che ne facciamo.

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