10 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Anna, femminista “ante litteram”


Angela Ballani, Abramo Zampini

Liceo Ludovico Ariosto - Ferrara

Anna è una protagonista senza voce. Così commenta la scrittrice Francesca Giannone, dialogando del proprio libro La portalettere della casa editrice Nord con il gruppo di lettura “Il Tavolo delle ragazze” venerdì 10 maggio alla XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.

Nel suo primo romanzo, il più venduto del 2023 e ambientato negli anni ’30, Anna, proveniente dalla Liguria, partecipa e vince un concorso delle poste come portalettere nel paese salentino di Lizzanello, occupazione, al tempo, prettamente maschile, diventando la prima donna nel settore. In questa nuova realtà dovrà contare unicamente sulle proprie forze per affermarsi: per la sua professione si sentiva parte integrante del tessuto sociale del territorio, ma la comunità ha continuato a mantenere distanze da lei per la sua diversità; dunque il prezzo da pagare per la sua fama fu la solitudine.

Anna, però, non si è data per vinta e ha dato vita ad una vera e propria “Casa delle donne”, omaggio a quelle strutture nate negli anni ’70 volte alla sorellanza e solidarietà reciproca; questo è uno dei tanti esempi che ispirarono le insurrezioni femministe, apportando numerosi esiti positivi nel mondo globale.

La stessa scrittrice Giannone si sente femminista se il vero senso del termine è quello di credere nel genere umano: bisogna costruire un dialogo tra i sessi e non affidarsi a stereotipi e fermarsi davanti a barriere radicate nella nostra società. Gli sguardi di complicità maschili e femminili si arricchiscono l’un l’altro e questa è una grande fortuna. Sta qui l’arma vincente con cui l’autrice ha ampliato il suo pubblico di lettori: dalle donne agli uomini, dalle giovani alle giovanissime. Il suo paese ha stretto lei e il suo romanzo in un grande abbraccio collettivo, estendendosi in tutta Italia e anche all’estero.

Secondo la Giannone, il vero scrittore si trova a ricoprire tutti i ruoli di un produttore cinematografico, perché, ridimensionando il proprio ego, si immedesima in ogni personaggio, assaporando le emozioni di ognuno per renderle verosimili.

https://www.youtube.com/watch?v=aqjCqEtNe7I

 

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