Quest’anno, la nostra classe, la 2F dell’IC “Severi” di Crispiano (TA), ha partecipato a un progetto organizzato dal Corriere della Sera in collaborazione con il Salone del Libro di Torino 2024, che ha permesso di
comprendere qualcosa in più nell’ambito dell’informazione, argomento di cui eravamo poco informati e
grazie al quale siamo usciti dagli schemi, comprendendo gli avvenimenti a noi vicini, ma anche quelli
lontani.
Nel corso dei tre incontri on demand previsti sulla piattaforma Youtube è stata fortemente informativa la lezione riguardante le fake news, durante la quale abbiamo avuto occasione di comprendere al meglio come si sviluppa una menzogna e come si distinguere una bufala da una notizia veritiera.
Le fake news vengono diffuse non solo su piattaforme in apparenza giornalistiche, ma soprattutto attraverso i social. Quest’ultime, peraltro, sono quelle più difficili da riconoscere, perché è facile sviluppare ed elaborare attraverso l’IA le foto richieste, realizzandole nei minimi dettagli con una risoluzione molto realistica. Di certo, nonostante si cerchi di debellare la cattiva ed errata informazione, da parte di enti ad hoc, è comunque necessario che ciascun fruitore sappia riconoscerle autonomamente. Per riconoscere le fake news, infatti, è importante saper controllare e valutare le fonti, verificare le testimonianze e documentarsi da fonti attendibili.
Colpisce, poi, che le fake news vengano diffuse per lo più nell’ambito della medicina e in situazioni belliche, inscenando morti, disastri, eventi disagevoli. Le news tragiche sono, infatti, quelle più ricondivise su internet, perché colpiscono i lettori nel profondo, i quali hanno automaticamente l’impulso di discuterne con amici o
familiari.
E’, dunque, fondamentale che in un mondo governato dall’informazione, resa oggi fruibile a gran parte delle persone grazie a internet, non si cada nella trappola della disinformazione.
