Cronache, Salone del Libro 2022

Alla scoperta di una nuova cultura


Bonora Sara, Flori Chiara, Liceo L. Ariosto Ferrara


Non bisognerebbe considerare la Turchia come un luogo a noi estraneo: questo il messaggio lanciato da Kaya Genc, autore de Il leone e l’usignolo. Un viaggio attraverso la Turchia moderna (hopefulmonster), intervistato da Paola Caridi e Murat Cinar nell’incontro tenutosi venerdì 20 maggio, in occasione del Salone del Libro. Della Turchia si sente parlare poco e spesso in modo superficiale ed episodico, per questo lo scrittore ha deciso di raccontare la storia passata e contemporanea del suo Paese, ricco di significati e di diverse culture.

Kaya Genc scrive con l’obbiettivo di narrare da lontano le storie dei suoi concittadini e le loro paure. Timori che li costringono al silenzio: se esprimessero le loro vere opinioni sul governo, perderebbero ogni forma di diritti e di libertà. Riportare storie vere è, per l’autore, l’unico modo per parlare di uno Stato spesso dimenticato. Per questo motivo durante la stesura del libro si è confrontato con persone comuni, rappresentanti tutte le sfaccettature della società turca e in particolar modo quella di Istanbul. Così si origina una polifonia di voci che si passa il testimone nell’arco della narrazione, il cui centro è proprio la capitale turca, microcosmo dello scrittore. Istanbul è storicamente divisa in una parte europea, dove la popolazione ha maggiori libertà, e una asiatica, in cui vi è una costante repressione politica. Non l’intera comunità della regione asiatica, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, vive la propria vita auspicando un cambiamento, infatti una porzione di essa accetta il regime imposto traendone vantaggio e negando il proprio reale malcontento.

Una lotta combattuta grazie alle parole: così Kaya Genc spera di riuscire a far mutare il proprio Paese natale e lasciare in eredità una collettività unita e fondata sul valore della solidarietà.

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