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Essere adottata dal Salone del libro di Torino è stato coinvolgente


Giuliana Facchini

Istituto Comprensivo Manzoni - Torino

È partito tutto dal contatto con l’insegnante della classe alla quale sono stata assegnata. Si è subito stabilita empatia tra noi e abbiamo modulato insieme i miei interventi. Abbinamento fortunato? Passione simile per i romanzi? Un modo comune di pensare la lettura a scuola ha reso, sicuramente, l’esperienza più intensa. E il piacere di leggere non si può imporre, si può condividere e contagiare.

Dunque, con Chiara Panzieri abbiamo scelto, dato che la sua classe è multilingue e multiculturale, di partire dalla base di Borders e No Borders: la biodiversità. A creare comunità tra la storia e le ragazze e i ragazzi della classe sono stati, quindi, per primi i semi. In un laboratorio fatto di provette piene di semi e con un video cartellone, abbiamo maneggiato e riconosciuto semi di riso, orzo, violetta, margherita, limone e così via. Abbiamo toccato tutti insieme il cuore della storia. E solo dopo siamo passati a discutere di ambientalismo e distopia.

Nel secondo incontro abbiamo invece parlato delle vite delle due famose scrittrici e dei due famosi scrittori che danno i nomi ai protagonisti. Biografie semplici ma sufficienti per collegare il personaggio alla romanziera o al romanziere a cui si ispira. Abbiamo intrecciato storie. Ancora. E in entrambi i primi due appuntamenti ho letto ad alta voce brani di racconti i cui fili ci riportavano per strade diverse al mio romanzo.

Durante l’ultimo incontro, ci conoscevamo ormai da due mesi, l’insegnate, ci ha condotti al parco del Valentino per un picnic letterario e seduti su un prato abbiamo chiacchierato in libertà del mio romanzo che ormai le ragazze e i ragazzi avevano quasi finito di leggere. E non solo di quello. Quindi ci siamo dati appuntamento al Salone del libro tra abbracci e saluti affettuosi.

Tre incontri nei quale stare insieme a parlare di libri e lettura creano relazione, le storie sono un collante e avere l’opportunità di costruire un legame lungo mesi tra autrice e lettrici e lettori è preziosa. I romanzi sono di chi li legge non di chi li scrive, ma quando a lei ritornano il circolo è virtuoso, ricco, esplosivo. Ne usciamo tutte e tutti, anche solo un pochino, migliori.

Grazie, Giuliana

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