Cronache, Salone del Libro 2022

Elogio alla follia


Anna Michelini, Eleonora Oliviero del Liceo Ariosto di Ferrara


Il tempo è un limite e quasi come l’amore è talmente fondamentale che mai lo toccherò, ma subirò.

Questo uno dei tanti temi toccati nell’intervista di Chiara Valerio a Benjamìn Labatut, scrittore cileno ospitato dal Salone il 20 Maggio per la presentazione del suo ultimo libro edito Adelphi, Quando abbiamo smesso di capire il mondo? Intorno a questa domanda ruota questo saggio che raccoglie le storie di personaggi geniali accesi dal delirio della follia, che sono stati illuminati da un’idea capace di ridefinire i limiti della scienza e della matematica. A partire dalla scoperta del Blu di Prussia fino all’elaborazione della teoria della relatività di Einstein, i corpi di questi uomini sono stati incarnati da idee tramite le quali hanno smesso di guardare il mondo così com’era, cercandone le fondamenta nella parte più buia. Tramite l’alterazione delle menti e l’alienazione dalla realtà, hanno perseguito quell’ossessione di esattezza e completezza, padrona della scienza che non ammette ignoranza. Tali scienziati non si sono fermati davanti a nessun limite, come se quello di scoprire le radici più oscure della realtà fosse un impulso religioso e hanno dimostrato come l’errore fosse possibile e funzionale perché è fonte di speranza, in quanto apre nuove possibilità. L’autore applica a questo universo una letteratura dal carattere mistico, che insieme alla scienza costruisce il senso del mondo. 

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