Cronache, Internazionale a Ferrara 2025

Rompere il silenzio su crisi dimenticate


Sara Pancaldi e Gabriele Strambi

L.Ariosto e V.Alfieri - Ferrara e Torino

In un’epoca  in cui siamo continuamente bombardati dalle urgenze attuali, spesso diversi conflitti, ormai divampati da anni e sfociati in crisi umanitarie, rimangono nell’ombra. Per tentare di rompere questo silenzio, si è tenuto un incontro, in collaborazione con Oxfam Italia, presso il ridotto del Teatro Comunale il 5 ottobre, riguardante il progetto Beyond Stillness.

 

Quest’ultimo integra gli aiuti umanitari di Oxfam con interventi di sensibilizzazione e si pone l’obiettivo di superare lo stigma della immobilità esistenziale di centinaia di migliaia di rifugiati, che, al contrario del pensiero comune, non vivono inermi in attesa di tempi migliori, ma cercano di crearsi una nuova quotidianità.  La presidente di Oxfam Italia, Emilia Romano, ha sottolineato come l’organizzazione sia concentrata attualmente nei campi profughi della regione di Gambella, parte dello Stato federale dell’Etiopia, che accolgono i rifugiati, provenienti da diversi clan, che stanno scappando dal 2013 dalla guerra civile in Sud Sudan.  Questi rifugi temporanei, nel corso degli anni, sono diventati dei veri e propri insediamenti in cui i peacekeepers si impegnano per promuovere la collaborazione tra le diverse etnie all’interno delle comunità al fine di garantire, e successivamente migliorare, i servizi essenziali: acqua pulita, latrine, strade e scuole. Degli immigrati in quella regione l’87% é costituito da donne e bambini in quanto la maggior parte degli uomini è impegnata in guerra; i giovani uomini che vi abitano sono quei bambini che nel 2013 sono arrivati per primi e che ora danno vita all’economia interna di quel luogo.

 

Per concludere, proprio a sottolineare lo scopo di Beyond Stillness, le fotografie di Antonio de Matteo e le illustrazioni di Francesco Chiacchio, entrambi presenti all’incontro, “ rompono l’indifferenza, stimolano la consapevolezza e portano l’attenzione su una crisi dimenticata”. E nessuna crisi, soprattutto umanitaria, dovrebbe passare inosservata.

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