Storie di donne raccontate da donne, donne che sono riuscite ad affermarsi, nonostante il contesto in cui hanno vissuto. Ce ne hanno parlato le autrici Paolina Baruchello, Christiana Ruggeri e Lodovica Cima, i cui romanzi mettono in evidenza l’importanza delle donne nella storia e nella scienza.
Il primo libro “Jeanne” (Sinnos) narra la storia di una ragazza francese poco conosciuta e realmente vissuta nel ‘700 che lavora come cameriera per un botanico. È una ragazza molto determinata e coraggiosa che, per imbarcarsi su una nave, si traveste da uomo per inseguire i propri sogni, cioè girare il mondo e studiare le piante. Così partecipa ad una spedizione durante la quale ha molta difficoltà a mantenere segreta la sua identità: i membri dell’equipaggio sospetteranno subito di lei e dovrà ingegnarsi per trovare delle soluzioni e non farsi scoprire. L’autrice ci ha descritto Jeanne Barèe come una ragazza indipendente che fa quello che vuole senza pensare alle conseguenze delle sue azioni. Il messaggio che Baruchello vuole trasmettere è “non farsi dire dagli altri qual è il proprio posto, non permettere mai che siano gli altri a decidere per noi e avere il coraggio di seguire la propria strada”.
Il secondo libro “Jane Goodall Io e gli scimpanzé” (Editoriale Scienza) ci aiuta a conoscere l’etologa Jane Goodall, famosa per le sue scoperte in campo zoologico, che nonostante i suoi 91 anni continua a girare per il mondo. La sua storia è scritta in prima persona dall’autrice, Christiana Ruggeri, che dichiara di essersi affezionata alla protagonista. Il libro mette in evidenza alcuni valori fondamentali della vita: il coraggio di avere paura e la volontà di valorizzare il proprio talento. Ruggeri tiene a sottolineare l’importanza della cultura in quanto ci rende persone libere.
“Sylvie. Sogni di seta” (Mondadori) racconta la vita di Penny, una ragazza piena di aspettative che arriva a Milano per studiare moda. Quando vede la realtà della vita di città rimane delusa fin quando, grazie ad un vecchio baule impolverato, trova indizi e suggestioni che l’aiuteranno a conoscere la storia di Sylvie, una ragazza vissuta durante la Seconda Guerra Mondiale che, come lei, amava lo stile e gli abiti. Sylvie diventa per Penny un esempio da seguire poiché, nonostante le difficoltà di quel periodo, le bombe, le leggi razziali, continua a seguire i suoi sogni tenendo aperto il negozio che le era stato affidato da una facoltosa famiglia ebrea. L’autrice ci fa riflettere su una cosa fondamentale: avere il coraggio di seguire quella “vocina interiore” che ti dice cosa fare, non avere mai paura di ascoltarla e di sbagliare.