17 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Le parole di Viktorija Amelina


Cindy Brieda e Caterina Marchini

Liceo M. Grigoletti e Liceo V. Alfieri - Pordenone e Torino

-Il futuro dell’Ucraina-


Nella giornata del 17 maggio, nella Sala Ambra, si è tenuto l’incontro con Yaryna Grusha, Francesca Mannocchi e Anna Zafesova inerente al romanzo della scrittrice e attivista ucraina Viktorija Amelina , Guardando le donne guardare la guerra, Diario di una scrittrice dal fronte ucraino.

Amelina dallo scoppio del conflitto del febbraio 2022 ha coraggiosamente deciso di rimanere nel suo paese per denunciarne le atrocità perpetrate dall’esercito russo.

Un passaggio del libro colpisce gli animi: “Lo vedo, il futuro. Certo possiamo essere colpiti da un Iskander da un momento all’altro ma in qualche modo io vedo l’Ucraina dopo la guerra.”. Queste parole di speranza costituiscono una triste premonizione del 27 giugno 2023. A Kramatorsk, durante una serata apparentemente sicura, un missile colpisce la pizzeria in cui Viktorija si trovava con i suoi colleghi tornati dal fronte. Atroce attacco che provocò la morte dell’autrice e delle altre 13 persone.

Viktorija con il suo romanzo voleva dare voce a coloro che soffrirono durante l’attacco, specialmente alle donne. Testimonianze che sarebbero rimaste nel silenzio se non fosse stato per le colleghe Yaryna Grusha, Helena Janeczek e Stefania Battistini che con dedizione e cura ne hanno permesso la pubblicazione postuma. La revisione del manoscritto permise di lasciare intatte le sue scritture, approfondite da appunti e note a pie’ di pagina, che creano un senso di interruzione e di una incompiutezza, come una vita spezzata.
Come si è sottolineato durante la conferenza, alla lettura si percepisce intensamente il progressivo cambiamento interiore dell’autrice che si riflette nelle parole scritte; da un iniziale approccio romanzesco a crude testimonianze di crimini di guerra e atrocità.

Queste parole ci devono servire da sollecito a dare importanza e valore alla sofferenza umana dietro la guerra e non a focalizzarci su aspetti politici e commerciali.

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